Iran: con la distruzione dell’accordo nucleare da parte degli Usa si torna alla legge della giungla
Gli Usa modificano la bozza di risoluzione contro l’Iran per cercare di aggirare il veto di Russia Cina
[13 Agosto 2020]
Gli Stati Uniti d’America hanno fatto mettere all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza, una bozza di risoluzione che chiede la proroga dell’embargo sulle armi all’Iran, che scadrà il prossimo 18 ottobre, ai sensi dell’accordo sul nucleare iraniano firmato nel 2015 tra l’Iran e il G5 +1, (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Usa – cioè i membri permanenti del Consiglio di sicurezza – più la Germania) e in un articolo pubblicato su Le Monde il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, scrive che «Permettere agli Stati Uniti di distruggere completamente l’accordo nucleare con l’Iran, è di fatto equivalente al ritorno alla “legge della giungla”».
La Reuters ha rivelato che gli Usa hanno modificato notevolmente la bozza di risoluzione per estendere l’embargo delle armi all’Iran. Riprendendo la notizia l’agenzia interbazionale iraniana IRIB spiega che «La nuova bozza di risoluzione preparata da Washington è di soli quattro paragrafi e il testo prevede l’estensione dell’embargo delle armi all’Iran fino a quando il Consiglio di sicurezza dell’Onu non deciderà diversamente. Washington temendo che la sua risoluzione anti-iraniana non potessi ottenere i voti necessari per l’approvazione al Consiglio di sicurezza, l’ha sottoposta alle grandi modifiche chiedendo all’Organizzazione dell’Onu di esprimere il suo parere sulla nuova bozza fino alle 10 (ore locali) di mercoledì il 12 agosto. E’ molto probabile che la risoluzione non passerà, dal momento che gli altri membri del Consiglio dell’Onu, tra cui in particolare Cina e Russia, hanno già manifestato la loro contrarietà».
Secondo Zarif, «L’attuale governo americano, con lo sforzo di distruggere completamente l’accordo del 2015 sul nucleare iraniano, minaccia di distruggere ciò che rimane del multilateralismo e del diritto internazionale».
Il capo della diplomazia iraniana ricorda che «L’attuale amministrazione americana, sia sulla gestione del coronavirus all’interno che sulla questione della pace al di fuori dei suoi confini, non ha alcun piano se non quello di aggredire coloro che difendono la legalità. L’Iran è il bersaglio delle sanzioni più malvage e cieche».
In precedenza, rispondendo alle dichiarazioni fatte da Donald il 9 agosto, secondo le quali una volta rieletto presidente Usa raggiungerà un accordo con l’Iran in 4 settimane il portavoce del governo iraniano, Ali Rabiei, aveva detto che «Il presidente americano Donald Trump ha sprecato gli ultimi 4 anni alla Casa Bianca, durante i quali poteva seguire un cammino corretto verso una diplomazia di successo con l’Iran: invece, ha commesso gli errori peggiori degli ultimi 10 anni. Sembra che Trump sia solo interessato ad ottenere più voti alle prossime elezioni presidenziali».
Rabiei ha anche escluso qualsiasi interferenza di Teheran nelle elezioni Usa di novembre ed ha sottolineato che «Secondo il governo iraniano non c’è alcuna differenza tra il Partito Repubblicano e il Partito Democratico statunitensi».