La scomparsa di Massimo Scalia
Il ricordo di Legambiente, La Sapienza, Europa Verde e Umberto Mazzantini
[13 Dicembre 2023]
Massimo Scalia, uno dei padri dell’ambientalismo italiano e una delle menti che hanno portato il movimento antinucleare alla vittoria in due referendum, è scomparso improvvisamente, lasciando la sua associazione, Legambiente, in uno stato di shock e di vuoto che emerge dai commenti che si susseguono sui social network e dal ricordo pubblicato dal Cigno Verde: «Con profonda tristezza ci uniamo al cordoglio per la perdita di Massimo Scalia, co-fondatore di Legambiente e instancabile sostenitore della nostra battaglia antinucleare. La sua dedizione alla causa rimarranno sempre nel nostro cuore. Massimo ci mancherà tanto».
Un cordoglio che è anche del mondo accademico, visto che Scalia era docente del corso di Modelli di Evoluzione nelle Scienze Applicate per Matematica e del corso di Fisica Ambientale per Scienze Ambientali all’università La Sapienza di Roma e che scompare una mente acuminata che ha saputo fare della raffinata conoscenza scientifica uno strumento di divulgazione e di intervento politico che lo ha portato fino in Parlamento a rappresentare la parte più avanzata e consapevole del movimento ambientalista,
Chi fosse Massimo Scalia e cosa perdono questo Paese e l’ambientalismo lo si capisce leggendo il sunto del suo curriculum scientifico pubblicato dalla Sapienza: «Laureato in Fisica nel 1969 presso la “La Sapienza”, con una tesi di Fisica Teorica Nucleare, ha continuato le ricerche in tale disciplina negli anni immediatamente successivi: le possibili rappresentazioni tramite le algebre di Lie delle “simmetrie” dei decadimenti beta; lo studio della “materia nucleare”, nel formalismo delle espansioni ipergeometriche. Dalla metà degli anni ’70 si è orientato verso la ricerca sulla stabilità e sull’’analisi qualitativa dei sistemi dinamici, in particolare la generalizzazione della biforcazione di Hopf, secondo le classiche teorie sviluppate a partire da Poincare e da Lyapunov. Dagli anni ottanta si è inoltre interessato delle interazioni tra campi elettromagnetici e sistemi biologici (bioelettromagnetismo), degli effetti dei “campi deboli” e del ruolo del “rumore termico” nei materiali biologici. Su queste tematiche partecipa, insieme a ricercatori di altre università e istituti italiani, a un programma di ricerca dell’Unione Europea (FP VII). E’ titolare di un programma di ricerca del’l’AST sulla teoria dei sistemi dinamici non lineari e sulle applicazioni alla Matematica, alla Fisica e alla Biologia. E’ responsabile di un accordo bilaterale di collaborazione scientifica con il Politecnico dell’Universià di Kiev (KPI). Le pubblicazioni più significative degli ultimi cinque anni di Massimo Scalia sono reperibili sul sito on line dedicato de “La Sapienza”. Sul sito htpp://sae.uniroma1.it/ è reperibile, alla voce Approfondimenti, il testo di divulgazione scientifica sul rapporto tra energia e cambiamenti climatici».
La rettrice Antonella Polimeni ha espresso, anche a nome di tutta la comunità universitaria, «Profondo cordoglio per la scomparsa di Massimo Scalia, docente di fisica matematica presso il Dipartimento di Matematica. Laureato in Fisica nel 1969 presso la Sapienza, con una tesi di Fisica teorica nucleare, ha continuato le ricerche in tale disciplina negli anni immediatamente successivi. Scalia è stato uno dei fondatori del movimento ecologista in Italia, leader del movimento antinucleare degli anni 70 e 80 e cofondatore di Legambiente. Per oltre 40 anni ha insegnato e fatto ricerca presso la Sapienza durante i quali è riuscito a coniugare il metodo scientifico con lo spirito necessario nelle battaglie ambientaliste e per un nuovo futuro energetico».
Umberto Mazzantini, redattore di greenreport.it e del Consiglio Nazionale di Legambiente lo ricorda così: «Aver conosciuto Massimo Scalia è stato uno dei privilegi che la vita ti regala gratuitamente a qualche incrocio inatteso. Averci pranzato, insieme alla sua ironia caustica e a qualche decina di persone in una pizzeria affollata di Portici e stata un’esperienza tanto divertente quanto istruttiva, anche perché alla fine ho scoperto che Scalia pensava che ci fossero due Umberto Mazzantini: uno che scriveva su greenreport.it e con il quale aveva avuto qualche rapporto per pubblicare interventi e articoli e l’altro che partecipava ai Direttivi Nazionali di Legambiente dicendo cose che non sempre lui condivideva. Credo che per lui fossi uno dei tanti atomi conosciuti di una materia a volte incandescente di energia come Legambiente. Ma Scalia, che con la sua voce rochissima e il suo portamento da cavallerizzo, sembrava sempre sceso da una qualche moto, non abitava nella torre d’avorio degli scienziati, impastava le sue teorie con la vita delle persone, la trasformava in complicatissimi studi che era perfino in grado di far capire a un ignorante come me e impastava la materia, l’infinitesima materia della Terra, delle Stelle e dell’Universo, con l’intelligenza umana, producendo ironia e conoscenza, bellezza e lotta per un mondo migliore. Un uomo complicato e completo, che ha scelto di non stare da parte ma di mettersi con una parte: quella giusta per lui e per noi. Una scelta coraggiosa e coerente, per la quale il movimento ambientalista e antinucleare gli deve moltissimo e che lo rende indimenticabile anche per chi, come me, lo ha conosciuto purtroppo troppo poco».
Un ricordo di Scalia viene anche da Europa Verde – Verdi: «È con profonda tristezza che ci uniamo nel cordoglio per la perdita del professore Massimo Scalia, una delle menti più brillanti e influenti nell’ambito dell’ambientalismo italiano. Il Prof. Scalia lascia un’impronta indelebile nel panorama ambientalista, dedicando la sua vita alla difesa dell’ambiente e alla promozione di fonti energetiche sostenibili. Come membro fondatore dei Verdi, ha fornito una guida preziosa e una visione illuminante che ha plasmato le nostre politiche e obiettivi. Il suo impegno nel movimento antinucleare, la leadership nei referendum contro l’energia nucleare e il contributo alla legislazione per fonti rinnovabili rimarranno un’eredità duratura nel nostro cammino verso un futuro più sostenibile. I nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici del professore. La sua assenza sarà profondamente sentita ma il suo lascito continuerà a brillare come faro nella nostra missione per un ambiente migliore».