L’Europa approva la direttiva sui carburanti alternativi
Successo per auto elettriche e a metano, gli Stati dovranno garantire adeguato numero di stazioni di ricarica
[15 Aprile 2014]
Il trasporto in Europa dipende al 94% dal petrolio, il cui 84,3% – come ricorda l’Ue – viene importato secondo i dati della Commissione europea. In futuro i carburanti alternativi, il gas naturale o l’elettricità potrebbero sostituire il petrolio. Questo cambiamento ha bisogno di sostegno e la Commissione ha proposto una strategia per “Energie pulita per il trasporto”, che potrebbe aver trovato oggi una prima svolta con l’approvazione (622 voti a favore, 29 contrari e 20 astenuti) da parte della plenaria del Parlamento di Strasburgo dell’accordo tra Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione sulla Direttiva per lo sviluppo di un’infrastruttura per i carburanti alternativi nei trasporti.
«Con il voto di oggi – dichiara Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e relatore della direttiva approvata – diamo finalmente un indirizzo chiaro al mercato: l’Europa crede nei carburanti alternativi, chiede agli Stati membri di sostenerne la diffusione e ai produttori di veicoli e di navi, nonché della componentistica e alle aziende energetiche, di investire con forza su un trasporto sempre più pulito».
Con il testo approvato, entro il 2020 tutti gli Stati dovranno garantire la copertura dei nodi urbani ed extraurbani con un numero adeguato di stazioni di ricarica per le auto elettriche e di rifornimento per quelle a metano. Entro il 2025 questa previsione riguarderà anche tutte le autostrade della rete prioritaria TEN-T, i cosiddetti corridoi europei. Allo stesso modo, entro il 2025, i porti TEN-T selezionati dagli Stati Membri dovranno dotarsi di terminali per il GNL (gas naturale liquefatto), alternativa concreta al gasolio tanto per le navi quanto per l’autotrazione. È previsto anche l’obbligo di dotarsi di almeno un punto di carico per GNL in ciascuno Stato membro; nel caso dell’Italia questo renderà più semplice l’approvvigionamento che invece oggi avviene a Barcellona, con conseguenti costi.
Di fondamentale importanza anche l’individuazione di standard unici per i connettori di ricarica per le auto elettriche, in modo da favorire una più ampia diffusione di queste vetture.
«Sono molto soddisfatto – conclude Fidanza – perché, oltre ad aver raggiunto un accordo equilibrato, siamo riusciti a tutelare tutte le priorità italiane in questo dossier, a partire dalla filiera del gas naturale e dalla produzione dei connettori elettrici di cui le aziende italiane sono leader mondiali».