L’India sta vendendo diesel “russo” all’Unione europea

A marzo le esportazioni di gasolio russo al massimo storico. Compra quasi tutto la Turchia, Paese NATO

[7 Aprile 2023]

Secondo i dati preliminari di Kpler e Vortexa, basati sul tracciamento dei cargo e riportati dalla Reuters, dopo che le importazioni di petrolio russo In India  sono salite a livelli record nell’anno fiscale 2022-2023, le raffinerie indiane hanno aumentato le forniture di diesel e carburante per aerei all’Unione europea.

Quindi, il diesel che l’Ue non farebbe entrare dalla porta del boicottaggio contro la Russia, entrerebbe dalla finestra dell’India.

Il dati di  Kpler e Vortexa mostrano che nel 2022-2023, le raffinerie indiane hanno acquistato tra 970.000 e 981.000 barili di petrolio russo al giorno, più di un quinto delle importazioni complessive del Paese, comprese tra 4,5 milioni e 4,6 milioni di barili al giorno (bpd).

New Delhi compra  greggio scontato da Mosca e lo trasforma nelle sue raffinerie in diesel e altri prodotti petroliferi da vendere all’Ue a un prezzo competitivo.

Secondo Kpler, prima che la Russia invadesse l’Ucraina l’India forniva all’Ue una media di 154.000 barili di gasolio e carburante per aerei al giorno. Dopo che l’Ue ha imposto  un embargo sulle importazioni di prodotti petroliferi russi a febbraio  le esportazioni indiane verso l’Ue sono salite a 200.000 barili al giorno. Nell’ultimo anno fiscale, le esportazioni di diesel dall’India verso l’Europa sono aumentate tra il 12% e il 16% a 150.000 – 167.000 barili al giorno. I clienti occidentali hanno evitato i prodotti russi, portando la quota di esportazione di carburante di New  Delhi al 30% rispetto al 21-24% dell’anno precedente .

Kpler spiega che l’Europa rappresenta circa il 50% delle esportazioni di carburante per aerei indiano con Francia, Turchia, Belgio e Paesi Bassi tra i principali consumatori europei di diesel raffinato nel paese asiatico.

E questi dati arrivano proprio quando la compagnia petrolifera russa Rosneft e la Indian Oil Corporation hanno firmato un accordo per «Aumentare sostanzialmente» la fornitura di greggio all’India e di diversificare le sue qualità.

L’India è il terzo importatore mondiale di greggio e ha iniziato a incrementare gli acquisti di petrolio russo poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni occidentali. Ora la Russia copre il 35% delle importazioni totali di petrolio dall’India, rispetto a meno dell’1% nel 2021. E a marzo le consegne di petrolio russo “sanzionato” in India sono aumentate per il settimo mese consecutivo, facendo la Russia uno dei principali fornitori dell’India. Era proprio quello che la primomo ministro italiuana Giorgia Meloni aveva chiesto di non fare a l primo ministro di destra indiano Narendra Modi, che evidentemente, dopo aver firmato diversi lucrosi trattati, non l’ha nemmeno presa in considerazione.

Intanto, Pamela Munger, senior market analyst presso di Vortexa, ha rivelato che «Le esportazioni russe di gasolio sono aumentate del 33% a marzo, con le sole esportazioni dal Mar Nero che sono cresciute di 270.000 barili al mese raggiungendo un massimo storico dal 2016». I porti del Mar Nero di Novorossiysk e Tuapse sono i principali porti coinvolti nell’aumento dei flussi, ma i dati Vortexa mostrano anche un balzo nelle esportazioni da Taman e Port Kavkaz, «Portando le esportazioni di diesel del Mar Nero di 295kbd su base annua, mentre anche le esportazioni di diesel dai porti baltici sono in aumento di 196kbd».

La Munger  ricorda che «La logistica, in particolare la capacità degli oleodotti  e le stazioni di pompaggio, hanno a lungo favorito lo spostamento del diesel dalle raffinerie interne russe ai porti baltici per l’esportazione rispetto al Mar Nero, tuttavia, per il 2023  sembrano essere in cantiere nuovi programmi di approvvigionamento fluviale che potrebbero rafforzare le consegne verso i porti del Mar Nero. Potrebbe anche essere che l’aumento rifletta spedizioni ritardate da febbraio, quando le cattive condizioni meteorologiche hanno interrotto le operazioni di carico».

E il principale beneficiario dei flussi di gasolio russo è un Paese NATO: la Turchia che a marzo ha aumentando le importazioni del 47% e portando a il gasolio russo a ben l’84% delle sue importazioni totali.

La Munger   evidenzia che «Dalla Turchia, i flussi di gasolio russo divergono in base all’origine. Le esportazioni del Mar Nero si sono spostate verso le regioni del Mediterraneo orientale e occidentale (Libia, Egitto, Tunisia) mentre i flussi del Baltico si sono spostati in modo abbastanza uniforme in termini di quota percentuale verso Brasile, Arabia Saudita, Egitto e Marocco, determinando un aumento delle tonnellate miglia».