L’Iran avrebbe arricchito l’uranio all’84%. Teheran smentisce ma l’Iaea indaga
Scontro Ue Iran sulle nuove sanzioni contro chi viola i diritti civili degli iraniani contrari al regime
[20 Febbraio 2023]
Il 19 febbraio, Bloomberg ha rivelato che la settimana precedente l’Iran sarebbe riuscito ad arricchire l’uranio con una purezza fino all’84%, e che l’International atomic energy (Iaea) avrebbe avviato un’indagine su come la Repubblica islamica dell’Iran sia riuscita a raggiungere una tale concentrazione del materiale – il livello più alto riscontrato nel Paese fino ad oggi – inferiore solo del 6% rispetto a quanto serve (il 90% di arricchimento) per produrre armi nucleari.
Secondo Bloomberg, ora gli ispettori dell’Iaea devono stabilire se l’Iran abbia raggiunto intenzionalmente questo livello record di arricchimento dell’uranio o se si tratti di un evento non intenzionale, risultato dell’accumulo di carburante nucleare all’interno della rete di tubi che collegano le centrifughe.
In un Tweet l’agenzia nucleare dell’Onu ha commentato: «L’Iaea è a conoscenza dei recenti resoconti dei media relativi ai livelli di arricchimento dell’uranio in Iran. Il direttore generale Rafael Mariano Grossi conferma che l’Iaea sta discutendo con l’Iran i risultati delle recenti attività di verifica dell’Agenzia e, se sarà il caso, riferirà al Consiglio di amministrazione dell’Iaea».
Oggi il portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (AEOI), Behrouz Kamalvandi, ha smentito le rivelazioni di Bloomberg definendole «Una sorta di demonizzazione e distorsione dei fatti. L’esistenza di una o più particelle di uranio con una purezza superiore al 60% nel processo di arricchimento non significa che ci sia un arricchimento superiore al 60%».
Intervistato dall’agenzia ufficiale iraniana IRNA, Kamalvandi ha accusato l’Iaea: «E’ diventata uno strumento di pressione nelle mani di alcuni elementi, il che incide negativamente sul prestigio e credibilità dell’importante organizzazione internazionale. Gli stati membri watchdog nucleare dell’Onu hanno il compito di tutelare lo status professionale dell’organizzazione e non devono permettere che l’entità internazionale venga utilizzata in modo improprio per scopi politici».
A metà dicembre, il capo dell’ AEOI, Mohammad Eslami, aveva annunciato che Teheran aveva aumentato le sue capacità di arricchimento dell’uranio al livello più alto nella storia della sua industria atomica e che «Le capacità del Paese sono più che raddoppiate dall’inizio dell’industria nucleare iraniana».
Allora, Grossi aveva dichiarato che «L’Iran possiede una quantità sufficiente di uranio altamente arricchito per costruire diverse armi nucleari». Il capo dell’Iaea si era anche lamentato per il fatto che «Non c’è stata quasi nessuna attività diplomatica per cercare di rilanciare il trattato sul nucleare del 2015» che ha definito «Un guscio vuoto».
In una serie di tweet pubblicati durante un incontro con i ministri degli esteri di Francia, Germania e Regno Unito a margine della Munich Security Conference, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha accusato gli iraniani di voler costruire la bomba atomica e di non voler collaborare con l’Iaea e ha nuovamente accusato l’Iran di violazioni dei diritti umani e di aver rafforzato la sua cooperazione militare con la Russia. Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Nasser Kana’ani ha definito «Inutili i tentativi degli Stati Uniti e dei suoi tre principali alleati europei di lanciare una campagna di propaganda contro la Repubblica islamica. La misura anti-Iran è una tattica logora utilizzata per nascondere le loro sfide a casa e all’estero. Creare crisi esterne e giocare al gioco della colpa è una tattica logora usata dall’Occidente e dal regime sionista dell’apartheid per coprire le loro crisi interne tra ondate ricorrenti di proteste pubbliche e scioperi, soprattutto perché stanno anche affrontando sfide difficili nell’arena internazionale. La frenesia mediatica del regime americano e di alcuni Paesi europei sull’Iran è un futile tentativo di fomentare l’iranofobia per giustificare le loro azioni illegali e anti-diritti umani contro il popolo iraniano»,
I regime teocratico iraniano nega anche pervicacemente la sua feroce repressione contro i dissidenti e i manifestanti e dopo che L’Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza dell’unione europea ha annunciato che «Imporremo il quinto pacchetto di sanzioni per contrastare le azioni dell’Iran per quanto riguarda la questione dei diritti umani. Nell’elenco delle nuove sanzioni sono stati aggiunti i nomi dei della repressione dei manifestanti», la radio internazionale iraniana IRIB ha ricordato che «La Repubblica islamica dell’Iran aveva ripetutamente messo in guardia sulle eventuali conseguenze del comportamento interventista dell’Occidente affermando che tali misure non rimarranno senza risposta».
Ieri, durante un colloquio telefonico con Borrel, il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha affermato che «Il comportamento dell’Unione europea negli ultimi mesi segna la continuazione delle politiche inefficaci dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che adottava un doppio standard irrealistico e sfruttava come strumento il concetto dei diritti umani». E per sottolineare che il regime teocratico gode del consenso della popolazione ha ricordato a Borrel «La massiccia partecipazione degli iraniani al 44esimo anniversario della vittoria della Rivoluzione Islamica». Poi, riferisce IRIB, «Ha fortemente criticato l’approccio di alcuni paesi europei nel sostenere i gruppi terroristici», cioè i manifestanti che chiedono libertà e il rispetto dei diritti civili e delle donne.