Nuova guerra del gas tra Mosca e Kiev?
L’Ucraina (ri)minaccia di interrompere il transito di gas russo verso l’Ue
[8 Novembre 2013]
Secondo la Nezavissimaïa Gazeta, la compagnia statale ucraina Naftogaz ad agosto aveva rimborsato a Gazprom solo il 20% dl suo debito per la fornitura di gas russo. Intanto il vicepremier ucraino Iuri Boiko ed il ministro dell’energia di Kiev Edouard Stavitski si sono vantati del calo record degli acquisti di gas russo ed hanno promesso di attenersi a questa strategia. Ma Alexandre Efremov, capogruppo parlamentare del filorusso Partito delle Regioni al potere in Ucraina, è preoccupato perché Gazprom preparerebbe una denuncia contro l’Ucraina per adire ad una Corte internazionale per il non rispetto dei contratti, con una richiesta di rimborso salatissima. Secondo Efremov questa denuncia sarà depositata all’inizio di gennaio 2014 «E potrebbe chiedere un rimborso superiore ai 10 miliardi di dollari». I russi dicono che l’Ucraina non acquista da Gazprom la quantità di gas che si è impegnata ad acquisire in conformità con l’accordo firmato da Vladimir Puti con Iulia Timoshenko, l’allora premier ucraina oggi in galera.
Ria Novosti scrive che «A giudicare da queste dichiarazioni, l’Ucraina è cosciente che l’accordo con Gazprom non è rispettato e che la Corte internazionale potrebbe dare ragione alla compagnia russa. Gli esperti ucraini hanno già sottolineato che una tale situazione rischia di trasformarsi in un bancarotta per Naftogaz, che già non ha i mezzi per pagare la fattura corrente per le forniture di gas». Ad agosto fece scalpore la notizia che l’Ucraina doveva pagare alla Russia più di 800 milioni di dollari, ma i russi non hanno visto nemmeno un rublo.
Stavitski ha spiegato che «Questo debito era dovuto all’acquisto da parte di Naftogaz di gas supplementare per le sue riserve sotterranee, su richiesta di Gazprom». Si tratta delle riserve necessarie per assicurare il transito continuo del gas russo verso l’Europa durante i periodi di punta invernali.
Gazprom stoccava così il suo gas nelle riserve ucraine fino al 2005, ma questa pratica è finita dopo lo scandalo dei furti di gas da parte degli ucraini. Dopo il gas stoccato è stato acquistato dall’Ucraina, che poi lo forniva all’Europa, la transazione economica avviene tra Naftogaz e Gazprom.
Inoltre, negli ultimi anni, Gazprom pagava in anticipo per il transito del gas, per dare a Naftogaz i mezzi per acquistare quantità di gas supplementari per poterle stoccare.
Un giochino che sembrerebbe tutto a vantaggio degli ucraini, ma che evidentemente non sono stati al gioco. Il potentissimo presidente di Gazprom Alexei Miller a giugno aveva già detto che i pagamenti in anticipo per il transito del gas sarebbero finiti nel 2015, ma Gazprom ha comunque fatto un’altra concessione: ha ridotto del 50% la tariffa del gas desinato ad essere stoccato
Nonostante Boiko abbia detto che «Si causa delle tariffe gasiere elevate, conformemente ai contratti firmati da Iulia Timoshenko, l’Ucraina è costretta a ridurre la quantità di gas acquistato», poi ha sottolineato che dalla firma dei contratti nel 2009, gli acquisti di gas russo sono stati divisi per 4: «Abbiamo aperto i mercati alle compagnie private occidentali ed orientali, il che ha permesso di ridurre gli acquisti di gas da Gazprom. Più acquisteremo del gas con questi contratti e più ci saranno delle perdite per la nostra economia».
Insomma, il vice-premier ucraino conferma la teoria del suo governo secondo la quale la Timoshenko avrebbe firmato un contratto capestro con Putin.
Gli esperti ucraini pensano però che nel mirino non ci sia solo Mosca, ma anche l’Unione europea che non avrebbe esercitato tutta l’influenza sui negoziati gasieri russo-ucraini che sperava Kiev. Minacciando una nuova guerra del gas alle porte dell’inverno l’Ucraina cerca di attirare l’attenzione di Bruxelles proprio mentre il caos libico rischia di tagliare una delle linee di rifornimento da sud. Inoltre l’Ucraina si fa d forte del fatto che nel 2014 presiederà la Comunità europea dell’energia e il ministro dell’energia Stavitski lo dice apertamente: «Vorremmo approfittare della nostra presidenza per liberalizzare il mercato gasiero nell’Europa centrale e dell’est. Così da costruire un hub in Europa centrale per lo stoccaggio e la vendita di gas grazie ai nostri depositi situati nell’ovest in Ucraina».
Sarà difficile che i monopolisti russi di Gazprom lascino fare senza almeno pretendere gli arretrati o chiudere i rubinetti del gas