Maestrale: energia del mare. Progetto di ricerca Ue coordinato dall’Università di Siena
Finanziamento di 2,4 milioni di euro per 3 anni e 10 partner per la blue energy
[16 Dicembre 2016]
Maestrale (Maritime energy deployment strategy in the Mediterranean), un progetto coordinato dall’università di Siena e co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale dell’Unione Europea per 2,4 milioni di euro, nell’ambito del programma Interreg Med, ha al centro le soluzioni tecnologiche più avanzate per lo sviluppo dell’energia marina nell’area del Mediterraneo.
All’università di Siena spiegano che «Il progetto, della durata di tre anni, mira ad allargare le conoscenze e la consapevolezza fra i cittadini e nelle istituzioni sul potenziale delle “blue energy”, le fonti di energia marina derivanti dal moto ondoso, dalle maree, dalle correnti e dai gradienti di salinità e temperatura insieme ad altre forme energetiche alternative legate all’impiego dell’eolico off-shore e all’utilizzo di biomasse acquatiche, come ad esempio le alghe, identificando le soluzioni migliori».
I partner di Maestrale sono 10: altre all’Università di Siena, Ceei business innovation centre di Valencia (Spagna); Istrian regional energy agency (Croazia); Ctaer advanced technology centre for renewable energies (Spagna); università Aristotle di Salonicco (Grecia); Goriška local energy agency (Slovenia); Oceanography centre dell’Università di Cipro (Cipro); Informest – Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale (Italia); università dell’Algarve (Portogallo); Joint research Centre for renewable energy sources and environmental sustainability e Malta intelligent energy management agency (Malta).
L’ateneo senese sottolinea che questo team internazionale approfondirà «gli aspetti dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità ambientale ed economica, dell’accettazione da parte dei cittadini, dei possibili conflitti con l’ecosistema marino, come la perdita di biodiversità, e delle incompatibilità con la legislazione esistente».
Il responsabile scientifico del progetto, Simone Bastianoni, evidenzia che «L’utilizzo delle blue energy è ancora ad uno stato embrionale nell’area del Mediterraneo e Maestrale vuole rafforzare la collaborazione fra centri di ricerca, imprese e istituzioni per promuovere il trasferimento tecnologico e generare la massa critica necessaria per farlo decollare, mantenendo alta l’attenzione sul valore ambientale e culturale. Siamo orgogliosi di trovarci oggi alla guida di questo importante progetto europeo. Il nostro gruppo, team interdisciplinare composto da chimici, fisici, biologi, economisti e ingegneri, si occupa infatti da anni di ricerca sui temi della sostenibilità e potrà dare un contributo decisivo all’analisi».
Tra le attività principali di Maestrale è prevista la realizzazione di Blue Energy Lab in ognuno dei Paesi partner. Si tratta di «Laboratori che daranno vita a 20 progetti pilota, opportunamente valutati dal punto di vista della concreta fattibilità economica e della sostenibilità ambientale, coinvolgendo le imprese locali, le istituzioni, e i cittadini e al fine di progettare una politica di sviluppo delle energie marine».