Se la Cina dichiara guerra alla grafite, entra in crisi il concetto di mobilità sostenibile
Mobilità: le auto elettriche sono la soluzione o parte del problema?
[17 Marzo 2014]
Se da un versante del globo la sempre più diffusa sensibilità ambientale spinge i consumatori ad acquistare auto elettriche (come la Tesla S) o ibride (come la Toyota Prius) dall’altro lato, quello cinese per esempio, i cittadini sono costretti a vivere in ambienti inquinati e mettere in serio rischio la propria salute. Il collegamento per questo paradosso è la grafite, un componente essenziale per le batterie ricaricabili (quindi non solo per le auto, ma anche per le bici a pedalata assistita, nonché praticamente per tutti i dispositivi elettronici, tra cui smartphone, laptop, lettori Mp3, ecc,). Questo minerale è prevalentemente estratto e processato in Cina, dove l’inquinamento legato all’attività mineraria sta provocando forti impatti sulla qualità dell’aria e dell’acqua, non solo per quanto riguarda i centri urbani ma anche per l’agricoltura.
Per questo motivo, poiché i livelli d’inquinamento stanno raggiungendo picchi insostenibili, le autorità cinesi stanno chiudendo decine di miniere e impianti di lavorazione della grafite, anche se la domanda globale per il prodotto è in aumento. «Non c’è dubbio che i cinesi sono tra l’incudine e il martello – ha dichiarato Josh Landess, un analista di Bloomberg New Energy Finance. – C’è un paradosso evidente intorno a quella che noi occidentali andiamo chiamando mobilità sostenibile».
La protesta contro l’impatto ambientale legato al processo industriale della grafite è l’ultimo tra i focolai ambientali in Cina. Ma se il giro di vite può contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente cinese, porterà conseguenze sulla “nostra” qualità della vita, poiché da lì arriva un terzo della produzione mondiale di questo – ormai – indispensabile minerale.
Una prima conseguenza sarà l’inevitabile aumento dei prezzi. Simon Moores, analista senior alla londinese Industrial Minerals Data stima che i prezzi di grafite saliranno del 30 per cento quest’anno. Ogni auto elettrica contiene circa 50 chilogrammi di grafite. Le auto ibride utilizzano circa 10 chilogrammi, le e-bikes 1 chilogrammo, computer portatili circa 100 grammi e i telefoni cellulari circa 15 grammi, secondo Anthony Pandolfo dal dipartimento di ingegneria dei materiali della Monash University.
La Tesla Motors, che ha appena annunciato un investimento da 5 miliardi di dollari per far fronte alla crescente domanda di auto elettriche, da sola potrebbe far raddoppiare la domanda di grafite in batterie, che richiedono l’equivalente entrata in produzione di sei nuove miniere, secondo Industrial Minerals’ Moores. Ma il mercato delle batterie non si limita solo all’automotive. Gli altri grandi produttori di batterie ricaricabili sono Sony Corp., Panasonic Corp., Samsung Electronics Co. Ltd. e NEC Corp.
Invece, la Cina sta tagliando la produzione del minerale: ben 55 impianti di produzione sono stati sospesi nel dicembre dello scorso anno nella provincia di Shandong, che da sola controlla il 10 per cento dell’offerta globale e l’ intervento del governo potrebbe facilmente estendersi ad altri produttori della provincia di Heilongjiang.
Il problema ambientale legato all’estrazione e lavorazione della grafite non riguarda solo le polveri sottili e il fenomeno delle piogge acide ma soprattutto per l’uso dell’acido cloridrico per trasformare la grafite grezza in una forma utilizzabile. L’acido è altamente corrosivo e quando viene rilasciato, attraverso le acque reflue, nell’ambiente è dannoso per tutte le forme di vita. E’ evidente quindi di come le autorità cinesi siano obbligate in qualche modo a sospendere la produzione ed esportazione di grafite, almeno fino a quando l’intero processo estrattivo e industriale non sarà reso più sostenibile.
Ma il problema si fa ancora più serio se si considera che, al di fuori dalla Cina, dal 1980 non si sono più insediate nuove miniere. La preoccupazione per la diminuzione di forniture cinesi sta spingendo la corsa per proteggere le altre fonti disponibili, tra cui la miniera di grafite Uley in Australia che è in procinto di riaprire questo mese dopo essere stata chiusa per più di due decenni.
Un portavoce di Toyota, la più grande casa automobilistica del mondo, ha detto in un comunicato che è “importante mantenere una fornitura stabile di tutte le materie prime, e lavoriamo con i nostri fornitori per farlo”. Tesla, Apple, Panasonic e Sony hanno rifiutato, per il momento, di commentare il potenziale effetto di questa notizia.