Ma la procura di Fukushima non perseguirà la tepco per inquinamento del mare
Muro di ghiaccio a Fukushima Daiichi, la Tepco ha cominciato a costruirlo (VIDEO)
Costa 312 milioni di dollari, dovrebbe evitare lo sversamento in mare di acqua radioattiva
[31 Marzo 2016]
Oggi la Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha dato il via ai lavori per costruire un muro sotterraneo congelato intorno ai 4 reattori nucleari del cadavere radioattivo della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Il muro di ghiaccio dovrebbe ridurre l’accumulo di acqua contaminata nel sito e impedire che raggiunga ancora l’Oceano Pacifico. I lavori sono iniziati dopo che è arrivato il via libera della Nuclear Regulation Authority (NRA) giapponese e alla Tepco ci sono voluti circa due anni per installare il sistema.
La radio-televisione di Stato giapponese NHK ha annunciato che oggi, intorno alle 11,20 ora locale, «Le attrezzature hanno iniziato l’invio di liquido refrigerante a meno 30 gradi Celsius che scorre nei tubi conficcati nel terreno intorno agli edifici del reattore».
La Tepco ha detto che congelerà il terreno in diverse fasi: prima sul lato a valle dei reattori, utilizzando 1.000 delle 1.700 tubazioni interrate. Secondo la compagnia che gestisce i lavori di smantellamento e disinquinamento a Fukushima Daiichi, «Ci vorranno circa 45 giorni perché il muro di ghiaccio produca effetti». Il terreno verrà congelato gradualmente e sarà monitorato il livello della falda idrica, per evitare che la parete di ghiaccio la faccia abbassare troppo, causando la fuoriuscita di acqua radioattiva dagli edifici dei reattori.
I dirigenti della Tepco sono convinti che entro l’estate, la parete ghiaciata, insieme ad altre misure, ridurrà il flusso giornaliero di acque sotterranee negli edifici dei reattori da 400 tonnellate a circa 90. Quando il muro ghiacciato sarà completato, il flusso scenderà a circa 50 tonnellate. Bisogna anche dire che fino ad ora la Tepco ha azzeccato pochissime previsioni e che i 5 anni che ci separano dal terremoto/tsunami che ha innescato il disastro nucleare di Fukushima Daiichi sono costellati di incidenti, ritardi, previsioni sbagliate. Lo Il stesso progetto del muro ghiacciato, voluto e finanziato dal governo e realizzato dalla Kajima Corp., è iniziato nel giugno 2014, ma è stato completato con un anno di ritardo per errori di calcolo.
Il capo di gabinetto del governo giapponese, Yoshihide Suga, ha detto che «Il governo spera di vedere rapidamente un calo nel flusso delle acque sotterranee negli edifici dei reattori. I preparativi sono state eseguiti con molta cautela, inclusi test ripetuti sulla tecnologia della parete di ghiaccio. Vogliamo che il lavoro si realizzato basandosi sul principio primario della sicurezza».
Il muro ghiacciato dovrebbe costare 35 miliardi di yen (312 milioni di dollari) ed è formato da una rete di tubi sotterranei che si estende fino a 30 metri sotto la superficie e per una lunghezza di circa 1,5 chilometri intorno ai reattori. I tubi sono stati progettati per il trasportare refrigerante a meno 30 gradi Celsius per congelare il terreno. Oggi la Tepco ha avviato la costruzione della sezione costiera, il resto delle sezioni della rete verranno avviati a ad aprile, per consentire eventuali aggiustamenti del sistema. Il presidente della NRA, Shunichi Tanaka, ha sottolineato che «E’ importante raccogliere dati sufficienti in modo continuo e attuare il congelamento, mentre lo teniamo sotto controllo».
Il piano della Tepco è quello di congelare prima tutta la parte verso il mare e circa la metà del muro a monte, cercando così di evitare un ulteriore inquinamento radioattivo dell’oceano, poi spera di congelare l’intero muro entro alcuni mesi.
Attualmente a Fukushima Daiichi sono stoccate circa 800.000 tonnellate di acqua radioattiva in 1.000 serbatoi e la contaminazione dell’acqua continua, visto che i reattori devono essere raffreddati con acqua per contenere i loro nuclei fusi e impedire che si surriscaldino. L’acqua utilizzata per raffreddare i reattori filtra continuamente attraverso crepe, finendo nei sotterranei dei reattori, attraverso i quali vengono contaminare ulteriormente le acque sotterranee che poi arrivano al mare. Il muro di ghiaccio è stato progettato per deviare le acque sotterranee lontano dalla centrale, evitando la contaminazione del mare.
Intanto, l’enorme quantità di acqua radioattiva stoccata nel sottosuolo a Fukushima Daiichi dovrebbe essere potenzialmente contenuta all’interno del muro di ghiaccio. La Tepco dice che, se il progetto avrà successo, il sistema permetterà di liberare dall’acqua i sotterranei degli edifici dei reattori turbina entro il 2020.
Tanaj ka si è detto convinto che il costosissimo muro ghiacciato funzionerà, ma ha anche messo in guardia versi aspettative premature e eccessive, visto che la natura potrebbe metterci lo zampino: «Sarebbe meglio pensare che i fenomeni naturali non funzionano nel modo in cui ci si aspetta».
Nonostante tutto quel che è successo e succede in mare a Fukushima Daiichi, il procuratore di Fukushima ha annunciato che non perseguirà la Tepco o i suoi dirigenti per aver violato la legge sull’inquinamento ambientale.
Due anni fa la Tepco e 32 dirrigenti attuali e precedenti vennero denunciati da diversi gruppi, compresi i residenti della prefettura di Fukushima, proprio per aver permesso che l’acqua radioattiva, che ora si tenta di fermare col muro di ghiaccio, venisse scaricata in mare.
Ma, nonostante le conclamate evidenze, la procura di Fukushima ha detto le prove sono “insufficiente” per sporgere denuncia contro la Tepco e i suoi dirigenti, compreso Naomi Hirose, presidente di una compagnia ormai fallita e tenuta in piedi dal governo solo per cercare di smantellare il disastro atomico di Fukushima Daiichi. Secondo la procura, la Tepco «In primo luogo, non aveva alcuna autorità o responsabilità per impostare misure per evitare la perdita, di conseguenza, l’accusa non ha alcuna motivazione».
Ruiko Muto, leader dei cittadini che hanno presentato la denuncia per inquinamento del mare, ha detto in una conferenza stampa: «La polizia di Fukushima ha studiato il caso per quasi due anni. E’ estremamente deludente. Volevamo che loro di esaminassero ulteriormente il caso. Non possiamo accettare questa decisione». Il gruppo di cittadini e associazioni ha intenzione di appellarsi al Comitato d’inchiesta della Procura e oggi si è riunito con i suoi avvocati per decidere se portare avanti ulteriori azioni contro la Tepco.