Nucleare: accordo da 2,25 miliardi di dollari Corea del sud-Russia. Mentre Usa e Ue stanno a guardare

Seoul fornirà le turbine per la centrale nucleare egiziana costruita dai russi

[29 Agosto 2022]

La Corea del sud, uno dei più stretti alleati degli Stati uniti d’America, che ospita basi militari e missili nucleari statunitensi, non aderisce evidentemente al bpicottaggio economico decretato da Washington contro Mosca, visto che oggi è proprio la stampa russa, insieme a quella iraniana, ad annunciare che il governo di centro-destra di Seoul «Ha firmato un contratto da 3.000 miliardi di Won (2,25 miliardi di dollari) con una società statale russa per l’energia nucleare per la fornitura di componenti e la costruzione di turbine per la prima centrale nucleare egiziana».  L’Egitto è un altro alleato degli Usa che da Washington ricevono grandi aiuti economici e notevoli quantità di armi.

Fregandosene dei veti statunitensi, i sudcoreani hanno salutato l’accordo  con la Russia (uno dei pochi Paesi insieme alla Cina ad essere in buoni rapporti con i loro nemici nordcoreani)  come un trionfo per l’industria nucleare sudcoreana e il governo conservatore di Seoul noi sembra per niente imbarazzato di contraddire così platealmente i suoi alleati americani che fanno pressione  per isolare economicamente la Russia per aver invaso l’Ucraina. Invece la Corea del sud, poco dopo aver fatto gigantesche esercitazioni militari congiunte con gli Usa, g fanno pttimi affari nucleari con moscva e forniscono attrezzatura nucleare a una dittatura, l’Egitto, che non nasconde l’intenzione di voler usare il nucleare civile per dotarsi di una bomba nucleare.

Secondo l’ufficio presidenziale e il ministero del Commercio della Corea del sud, «La società statale Korea Hydro and Nuclear Power è stata subappaltata dalla russa Atomstroyexport per la fornitura di alcuni materiali e attrezzature e per la costruzione di edifici per turbine e altre strutture presso l’impianto in costruzione a Dabaa», una città egiziana sul Mediterraneo a circa 130 chilometri a nord-ovest del Cairo. Atomstroyexport (ASE), è una filiale di Rosatom, il gigante statale nucleare russo gestito direttamente dall’élite putiniana.  Le turbine di questo tipo sono una specialità della tedesca Siemens, ma, in questo caso, l’appalto è andato ai sudcoreani. Chissà come mai.

Atomstroyexport  ha un contratto con il regime autoritario egiziano per la fornitura di 4 reattori da 1.200 megawatt entro il 2030. La parte di progetto della Korea Hydro and Nuclear Power va dal 2023 al 2029.

Il governo sudcoreano assicura che l’amministrazione statunitense era stata consultata in anticipo sull’accordo nucleare con i russi e sottolinea – giustamente e clamorosamente – che le tecnologie fornite da Seoul ai russi per il progetto nucleare egiziano  non sono in contrasto con le sanzioni internazionali contro la Russia. Choi Sang-mok, segretario senior di Yoon per gli affari economici, un collaboratore del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato che i negoziati con Rosatom sono stati rallentati da «Variabili inaspettate», soprattutto la guerra della Russia contro l’Ucraina e la campagna di sanzioni guidata dagli Usa contro Mosca in risposta all’invasione russa dell’Ucraina sud-orientale.

Sang-mok ha ribadito che «La Corea del sud ha fornito in anticipo agli Stati Uniti una spiegazione sui suoi piani di partecipazione al progetto Dabaa gli alleati manterranno strette consultazioni durante lo svolgimento dei lavori». Evidentemente gli Usa, che fanno le pulci ad ogni rapporto economico tra i Paesi dell’Unione europea e la Russia, non hanno ritenuto inappropriata la fornitura nucleare dei loro alleati sudcoreani.  Nell’ambito delle sanzioni statunitensi contro Mosca, la Corea del Sud ha interrotto le transazioni con la banca centrale e i fondi sovrani russi e ha vietato l’esportazione di materiali strategici in Russia. E anche qui è evidente che sul termine “strategico” c’è una vasta possibilità di manovra.

Come conclude maliziosamente la radio internazionale iraniana IRIB, «Il risultato è che la tecnologia sudcoreana, un Paese di 50 milioni di abitanti, sta soppiantando quella tedesca ed europea in molti mercati, e non solo per quanto riguarda le turbine, ma anche nel settore militare».