Nucleare, Iaea: l’Iran rispetta gli impegni, rompere l’accordo G5+1 Teheran sarebbe un disastro
La Corea del Nord ha riavviato la produzione di plutonio a Yongbyon?
[6 Marzo 2018]
Intervenendo a Viennna al Board of Governors, il direttore generale dell’International atomic Energy agency (Iaeae) il giapponese , Yukiya Amano, ha ricordato che l’Iaea «verifica e sorveglia da più di due anni la messa in opera da parte dell’Iran dei suoi impegni nel settore nucleare nel quadro del Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa)» firmato nel luglio 2015 dal G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) e da Iran e Unione europea come “garante”.
ùIl Jcpoa limita il programma nucleare iraniano e rafforza i controlli dell’agenzia nucleare Onu in cambio della cessazione delle sanzioni internazionali contro l’Iran, le stesse che gli Usa di Donald Trump vogliono ripristinare perché ritengono l’accordo troppo favorevole a Teheran.
Eppure, Amano ha confermato che «Questo accordo rappresenta un vantaggio significativo per la verifica. Ad oggi, posso affermare che l’Iran mette in atto i suoi impegni legati al nucleare. E’ essenziale che l’Iran continui ad attuare pienamente questi impegni».
Una vera e propria sconfessione di quanto detto da Trump (e dai suoi alleati israeliani e sauditi) che Amano rafforza dichiarando che «Se il Jcpoa fallisse sarebbe una gran perdita per la verificazione nucleare e per il multilateralismo«
Amano ha rivelato che «rL’Iaea ha chiesto a Teheran di fornire dei chiarimenti supplementari concernenti i suoi piani relativi allo sviluppo del ciclo del combustibile nucleare legato alla propulsione navale».
Il direttore dell’Iaea ha sottolineato che «L’Agenzia continua a verificare la non. diversione in materia nucleare dichiarata dall’Iran nel quadro del suo accordo di garanzie. Abbiamo accesso a tutti i siti e impianti che dobbiamo visitare. Le valutazioni riguardanti l’assenza di materiali nucleari e di attività non dichiarate in Iran proseguono».
Poi Amano ha affrontato l’altra grossa grana nucleare: quella della Corea del Nord e ha cambiato completamente tono: «Invito la Rpdc (repubblica popolare democratica di Corea) a rispettare pienamente gli obblighi che le incombono in virtù delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, a cooperare rapidamente e a rispondere a tutte le domande in sospeso, compresa quelle emerse in assenza degli ispettori nel Paese».
L’Iaea continua a sorvegliare il programma nucleare nord-coreano, in particolare utilizzando immagini satellitari e quindi sarà probabilmente a conoscenza di quanto ha rivelato 38 North proprio grazie a foto scattate da satelliti sud coreani che mostrano segni di attività in uno dei reattori dell’impianto nucleare nordcoreano di Yongbyon, che potrebbero significare il riavvio della produzione di plutonio da parte della Rpdc.
Dalle foto, scattate il 25 febbraio, si vede del vapore uscire da Yongbyon e che il ghiaccio è sciolto intorno al reattore. . 38 North spiega che «Se il reattore è di nuovo in funzione (…), questo vuol dire che la Corea del Nord ha riavviato la sua produzione di plutoni, probabilmente nel quadro del suo programma nucleare».
Inoltre il regime nazional-stalinista nordcoreano avrebbe installato a sud di Yongbyon un campo militare che ospitata un gran numero di soldati e il cui obiettivo strategico è ancora da comprendere.
Probabilmente si riferiva a questo Amano quando ha assicurato che «Restiamo pronti a svolgere un ruolo essenziale nella verifica del programma nucleare della Rpdc».