Nucleare iraniano: accordo Iaea-Repubblica Islamica per nuove ispezioni

Dichiarazione congiunta che stabilizza una situazione che era diventata molto pericolosa

[22 Febbraio 2021]

L’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca sta riportando in auge l’accordo sul nucleare iraniano affossato dalle nuove sanzioni imposte da Donald Trump e vigliaccamente accettate di malavoglia dall’Europa, che pure è  era stata protagonista dell’accordo tra G5 + 1 (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Usa e Germania) e Repubblica islamica dell’Iran.

Infatti, ieri, al termine della visita a Teheran del direttore generale dell’International atomic energy agency (iaea) Rafael Mariano Grossi il vicepresidente dell’Iran e il capo l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (AEOI)  e l’Iaea hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sulla continuazione delle attività necessarie degli ispettori dell’Aiea in Iran.  Ecco cosa dice il testo della dichiarazione che riapre di fatto la collaborazione tra Iran e comunità internazionale:

«L’ International atomic energy agency (Iaea) e la Repubblica islamica dell’Iran (Iran) hanno convenuto di rafforzare ulteriormente la loro cooperazione e rafforzare la fiducia reciproca per facilitare la piena attuazione del Comprehensive Safeguards Agreement (CSA) e del relativo Additional Protocol (AP) che è provvisoriamente applicato dall’Iran dal 16 gennaio 2016. Dopo intense consultazioni bilaterali, l’Iran e l’Iaea hanno raggiunto un accordo sulla risoluzione delle questioni relative all’attuazione delle garanzie specificate dall’Iaea, in buona fede. A questo proposito, l’Iran fornisce volontariamente all’Iaea, l’accesso ai due luoghi specificati dall’Iaea e facilita le attività di verifica dell’Iaea per risolvere questi problemi. Sono state concordate le date per l’accesso dell’Iaea e le attività di verifica. Le attività di verifica dell’Iaea procederanno in conformità con la CSA e l’AP e la pratica di verifica standard dell’Iaea come implementata per tutti gli Stati con CSA e AP su base paritaria e senza discriminazione. Nel contesto della risoluzione GOV / 2015/72 adottata dal Board of Governors il 15 dicembre 2015, l’Iaea e l’Iran riconoscono che queste questioni relative all’attuazione delle salvaguardie sono esclusivamente legate al materiale nucleare e alle attività soggette a salvaguardie ai sensi della CSA e dell’AP. In questo contesto attuale, sulla base dell’analisi delle informazioni disponibili all’Iaea, l’Iaea non ha ulteriori domande da fare all’Iran e ulteriori richieste di accesso a località diverse da quelle dichiarate dall’Iran ai sensi della sua CSA e AP. Entrambe le parti riconoscono che l’indipendenza, l’imparzialità e la professionalità dell’Iaea continuano ad essere essenziali nello svolgimento delle sue attività di verifica. L’Iaea continuerà a prendere in considerazione le preoccupazioni di sicurezza dell’Iran, proteggendo tutte le informazioni riservate di salvaguardia, in conformità con lo Statuto dell’Iaea, le disposizioni pertinenti della CSA e dell’AP e il regime di riservatezza, gli standard e le procedure stabiliti dall’Iaea».

Secondo l’agenzia ufficiale iraniana Irna, con questa dichiarazione, «L’Iaea e l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran sottolineano lo spirito di fiducia reciproca che ha portato al rilascio di una dichiarazione congiunta a Teheran il 26 agosto 2020» e l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (AEOI), sottolinea che «In conformità con la Legge di azione strategica per la revoca delle sanzioni e salvaguardare gli interessi del popolo iraniano, approvata dal Parlamento iraniano, ha dichiarato all’Aiea che a partire dal 23 febbraio, sospenderà le misure volontarie previste nell’accordo nucleare di 2015».

Grossi  ha evidenziato che «Abbiamo convenuto che, in considerazione della legge, e in particolare della disposizione che stabilisce i limiti, abbiamo raggiunto un’intesa tecnica bilaterale temporanea in base alla quale l’agenzia continuerà le sue necessarie attività di verifica e monitoraggio per un periodo massimo di tre mesi».

L’accordo è certamente un’apertura di credito da parte dell’Iran (che ufficialmente considera Biden e Trump ugualmente pericolosi per la Repubblica islamica), ma significa anche che gli ispettori dell’Iaeae avranno meno accesso rispetto al Joint Comprehensive Plan of Action , frutto dell’accordo G5 + 1 Iran del 2015 sul programma nucleare iraniano.

Il numero di ispettori Iaea non cambierà e Grossi ha concluso: «Abbiamo deciso di mantenere costantemente sotto controllo questo accordo che abbiamo raggiunto, quindi se lo vogliamo, sarà possibile sospenderlo prorogarlo. La speranza dell’Iaea era quella di riuscire a stabilizzare una situazione che era molto instabile. E penso che questo accordo tecnica lo faccia in modo che possano aver luogo altre consultazioni politiche ad altri livelli e, cosa più importante, possiamo evitare una situazione in cui saremmo andati, in termini pratici, alla cieca».