Nucleare iraniano, accordo vicino? Netanyahu: «Sancisce l’impunità di Teheran»
Israele accusa l’Iran ma non aderisce al trattato di non proliferazione nucleare e all’Iaea
[31 Marzo 2015]
Nonostante l’Arabia Saudita abbia lanciato nuovi attacchi aerei contro gli sciiti Houthi dello Yemen, alleati dell’Iran, in Svizzera proseguono ad oltranza i negoziati tra il 5+1 (Cina, Francia. Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) e l’Iran per un accordo sul nucleare.
La radio internazionale iraniana Irib riferisce che «Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif ha parlato con i suoi omologhi del gruppo dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu più la Germania, in assenza del russo Lavrov, che ieri ha lasciato Losanna e tornato a Mosca. Ma oggi potrebbe tornare. Il suo vice Sergei Ryabkov guida la delegazione russa»
Proprio Ryabkov, “. intervistato dall’iraniana PressTv ha detto che «Le trattative nucleari tra l’Iran e il gruppo di sei paesi sono molto intensi e lasciano spazio per l’ottimismo» e che la sessione d’apertura a Losanna è stata «una sessione plenaria molto intensa e molto approfondita». I russi, che hanno terminato la costruzione della prima centrale nucleare iraniana che era stata avviata dai tedeschi ai tempi dello Scià di Persia, dicono di essere ottimisti sul risultato finale del tavolo negoziale e poi ha spiegato il perché «C’è la determinazione di tutti i ministri a raggiungere risultati in questa sessione di negoziati».
A far da contraltare all’ottimismo russo – ed in qualche modo a consolidarlo – c’è il nero pessimismo del premier israeliano Nenjamin Netanyahu che sembra molto preoccupato per un eventuale accordo tra Teheran e del Gruppo 5+1, perché, come ha dichiarato oggi «Consacrerebbe l’impunità della la Repubblica islamica. Questo accordo invia un messaggio secondo il quale non solo l’Iran non pagherà il prezzo della sua aggressività, ma al contrario sarò ricompensato».
Al di là di quel che si può pensare del nucleare iraniano, che greenreport .it considera una scelta sbagliata, arretrata e pericolosa prima di tutto dal punto di vista energetico, Netanyahu ha una bella faccia tosta ad attaccare il G5+1 e l’Iran proprio sul fronte atomico: Israele, a differenza dell’Iran, non ha firmato il trattato di non proliferazione e non fa parte dell’International atomic energy agency (Iaea), nonostante questo ha almeno 200 testate nucleari e non ha mai permesso agli ispettori internazionali di visitare i suoi impianti nucleari civili/militari.
Da notare anche la saldatura di fatto della politica anti-iraniana della destra israeliana con la politica ormai apertamente anti-iraniana non solo dell’Arabia Saudita e delle altre monarchie assolute del Golfo, ma anche dei regimi sunniti di Egitto, Sudan, Pakistan e del Regno di Giordania che vedono nella presa del potere della milizie sciite nello Yemen e nel possibile accordo sul nucleare iraniano un rischio per l’indebolimento dei regiomi sunniti, non importa se “laici” o teocratici” nella regione. Che poi anche Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Giordania vogliano costruire centrali nucleari e non nascondano (Egitto ed Arabia Saudita) di voler fabbricare la bomba atomica araba, sembra un elemento ininfluente, anche per lo stesso G5+1 e per l’Unione europea.