Putin alle olimpiadi invernali di Xi: accordo trentennale per fornire 10 miliardi di mc di gas russo alla Cina

Maggiore cooperazione Cina-Russia in tutti i campi, con uno sguardo all’Ucraina e a Taiwan

[4 Febbraio 2022]

Oggi il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato di essere pronto a lavorare con il presidente russo Vladimir Putin per «Tracciare il futuro e fornire una guida per le relazioni bilaterali in nuove circostanze storiche».

Nel giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Pechio, ricevendo il presidente russo, Xi ha detto di  voler lavorare con Putin «Per promuovere la continua trasformazione della fiducia reciproca di alto livello tra Cina e Russia in risultati di cooperazione in tutti i campi e portare reali benefici alle persone dei due Paesi. Nonostante le molteplici sfide che il mondo deve affrontare, Cina e Russia sono rimaste fedeli alle loro aspirazioni originarie e hanno mantenuto il costante sviluppo delle relazioni bilaterali. I due Paesi si sono fermamente sostenuti a vicenda nel sostenere i rispettivi interessi fondamentali e hanno rafforzato la loro fiducia reciproca politica e strategica». Il presidente cinese ha ricordato che «I commercio bilaterale tra i due Paesi ha raggiunto livelli record. Le due parti hanno attivamente partecipato alla riforma e allo sviluppo del sistema di governance globale, praticato il vero multilateralismo e salvaguardato il vero spirito democratico. Questi sforzi hanno galvanizzato la solidarietà della società internazionale per superare questo momento difficile e hanno sostenuto l’equità e la giustizia internazionali».

Un avvertimento alla comunità internazionale che i legami di Cina e Russia sono sempre più saldi e che intendono affrontare insieme l’Occidente anche riguardo alle crisi dell’Ucraina e di Taiwan che vedono nuovamente Pechino e Mosca confrontarsi duramente con statunitensi ed europei.

A sugello di questo patto, oggi la russa Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC) hanno firmato un secondo contratto a lungo termine per la fornitura alla Cina di 10 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale proveniente dall’Estremo Oriente russo.

Secondo Gazprom, «L’accordo è un passo importante per rafforzare ulteriormente la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Cina nel settore del gas».

Dopo che il progetto avrà raggiunto la sua piena capacità, il volume delle forniture di gas del gasdotto russo alla Cina attraverso la rotta dell’Estremo Oriente raggiungerà i 48 miliardi di m3 ll’anno (comprese le consegne tramite il gasdotto Power of Siberia). l più grande giacimento di gas naturale di Gazprom nell’Estremo Oriente Russo  è il giacimento di Yuzhno-Kirinskoye, la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2023.

Il capo di Gazprom, Alexey Miller, ha detto che «La firma del secondo contratto per la fornitura di gas russo alla Cina testimonia il più alto livello di fiducia reciproca e partnership tra i nostri Paesi e le nostre aziende. I nostri partner cinesi di CNPC confermano che Gazprom è un fornitore di gas affidabile».
A conferma di quanto detto da Xi durante l’incontro con Putin, secondo un alto funzionario del Cremlino, Yury Ushakov, «Le forniture energetiche russe alla Cina hanno raggiunto livelli record».

Gazprom e CNPC avevano firmato il loro primo contratto trentennale per la fornitura di gas attraverso il gasdotto Power of Siberia nel 2014. Il gasdotto transfrontaliero di 3.000 km, il primo gasdotto tra Russia e Cina, è diventato operativo 3 anni fa. Nel 2015, Russia e Cina hanno concordato forniture di gas attraverso la rotta occidentale, o Power of Siberia 2, che porterà il gas dalla penisola siberiana di Yamal, dove si trovano le maggiori riserve di gas della Russia. Il nuovo gasdotto, che atrraversa la Mongolia, sarà in grado di trasferire ogni anno fino a 50 miliardi di m3 più verso la Cina.

A gennaio, Gazprom ha completato l’analisi del progetto per la realizzazione del gasdotto Soyuz Vostok che passerà sempre dalla Mongolia per raggiungere la  Cina, e che consentirà di fornire a Pechino fino a 50 miliardi di m3 di gas all’anno.

Tutti gli analisti concordano sul fatto che lo spostamento delle forniture di gas di Mosca verso la Cina rappresenta un problema per l’Europa, che negli ultimi mesi ha visto i prezzi dell’energia salire alle stelle. Russian Television ricorda che «La Russia rimane il principale fornitore di gas d’Europa, ma i cambiamenti che sta attualmente apportando alle sue infrastrutture di trasporto dell’energia dovrebbero essere presi sul serio. Il consumo annuo di gas di 541 miliardi di m3 in Europa è superiore ai 331 miliardi di m3 della Cina, ma si prevede che quest’ultima aumenterà a 526 miliardi di m3 entro il 2030 poiché Pechino ridurrà la sua dipendenza dal carbone».

La società di consulenza McKinsey stima che la domanda cinese di gas raddoppierà entro il 2035. Secondo i dati resi pubblici a settembre dal colosso energetico cinese Sinopec, il suo consumo annuo di gas dovrebbe raggiungere i 620 miliardi di m3 entro il 2040 e superare il petrolio come principale fonte di carburante entro il 2050.

Probabilmente ha ragione chi dice che, almeno nel medio-lungo periodo, le minacce di sanzioni contro la Russia, con il taglio dell’acquisto di gas, sono un’arma spuntata, visto che la Cina è disposta a comprare molto gas da Putin anche per rafforzare un’alleanza strategica che vede sempre più vicine Mosca e Pechino e che spinge la Russia sempre più a diventare una potenza energetica e politica con sempre più interessi asiatici che europei, come ha dimostrato anche il recente, risolutivo e rapidissimo intervento delle truppe russe per sedare la rivolta in Kazakistan.