Scarlino, dopo sette anni il termovalorizzatore ripassa dal(la) Via
[9 Settembre 2015]
Dopo un’attesa lunga quanto carica di tensione, e preceduta da manifestazioni di piazza, si è infine svolta ieri a Firenze la Conferenza dei servizi incentrata sul termovalorizzatore di Scarlino energia, in località Casone. Attorno al tavolo del confronto sedevano il sindaco di Scarlino e quello di Follonica, alla Regione, l’Arpat e l’Asl. I primi due hanno confermato la propria contrarietà alla riaccensione dell’impianto, ma questo non ha impedito alla conferenza di dare il proprio parere positivo alla Via (Valutazione di impatto ambientale) per il termovalorizzatore. Adesso il passaggio successivo, quello relativo all’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sembra dietro l’angolo, per poi rimettere la decisione politica finale nelle mani della Regione, ma i pregressi insegnano che la certezza è merce assai rara.
A gennaio, quando il Consiglio di Stato bloccò l’impianto del Casone, ricordammo come le autorizzazioni che permettevano al termovalorizzatore di funzionare nel perimetro delle legalità vennero chieste sette anni prima, nel 2008. Poi un primo stop. Poi un altro, all’inizio dell’anno. Dopo altri sette mesi ancora, adesso l’impianto riparte dalla Via, in un tira e molla tutto a marchio Pd.
È al Partito democratico, infatti, che afferiscono l’amministrazione di Scarlino, quella di Follonica, quella regionale e infine anche il governo nazionale. La diatriba interna al partito ha raggiunto termini parossistici anche nei giorni precedenti alla Conferenza dei servizi, con un tira e molla sull’aderire o meno alla manifestazione di piazza contro il termovalorizzatore da parte delle amministrazioni locali.
Adesso la Regione promette un punto fermo. «Qualunque sia l’esito del procedimento la Regione intende fare la sua parte. Vogliamo essere protagonisti con tutti i soggetti competenti nel presidio dell’area industriale del Casone», per assicurare la salvaguardia dell’equilibrio ambientale di tutta la zona nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, ha dichiarato ieri l’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, definendo la fase di valutazione tecnica che si sta chiudendo come «portata avanti con accuratezza dagli organi competenti in materia, che hanno svolto tutti gli approfondimenti e gli studi necessari per arrivare ad una decisione ponderata e certa».
L’augurio non può essere che quello di vedere l’impegno finalmente rispettato: senza certezza del diritto e del dovere, non c’è spazio alcuno neanche per la sostenibilità.