Siria: Israele seppellisce scorie nucleari nel Golan occupato?
I risultati del rapporto della Commissione Onu sulla Siria
[13 Marzo 2019]
L’Human Rights Council riunito a Ginevra ha incontrato la Commissione di inchiesta internazionale indipendente presieduta da Paulo Sérgio Pinheiro e composta anche da Karen Koning AbuZayd e Hanny Megally che ha presentato il suo rapporto. Dopo essersi complimentato per l’accordo trta Turchia e Russia per stbilire una zona smilitarizzata nel nord-ovest della Siria, che ha permesso di evitare l’attacco turco a Idlib e di far registrare un calo della violenza, Pinheiro ha però detto che «circa 3 milioni di civili vivono ancora sotto il regime oppressivo dei terroristi (armati e sostenuti dalla Turchia, ndr) di Hay’at Tahrir al-Sham che controllano ormai ampiamente Idlib«, mentre «Il numero di persone sfollate raggiunge i 6,2 milioni all’interno e ci sono 5,6 milioni di rifugiati. Il problema è sapere se, dopo 8 anni di caos, le condizioni sul terreno permettono loro di rientrare in tutta sicurezza e dignità. La Commissione ha identificato numerosi ostacoli a questo ritorno».
Pinheiro ha detto che «Chi ha la responsabilità delle violazio ni di massa dei diritti umani dovrà renderne conto« e ha chiesto di sostenere Geir Pedersen, il nuovo inviato speciale del Segretario generale dell’Onu, perché «E’ nel tavolo dei negoziati che i problemi di cui soffrono i civili potranno essere discussi e che una soluzione potrà essere trovata.
Secondo la delegazione della Repubblica Araba Siriana (il dibattito sulla Siria all’ Human Rights Council «Costituisce una nuova dimostrazione della politicizzazione del Consiglio. Il rapporto presentato al Consiglio è pieno di fake news». I rappresentanti del regime di Bahir al Assad hanno ricordato che «La Siria non riconosce il mandato della Commissione, la quale continua a stare dalla parte della Coalizione internazionale sotto egida americana«. Inoltre il governo di Damasco ha ricordato che «La Turchia è uno Stato occupante di una parte del territorio siriano«. Per quanto riguarda le operazioni dell’esercito siriano nelle “regioni della descalation” la delegazione siriana ha detto che «Puntano a reagire alle azioni condotte da armate terroriste al fine di proteggere la popolazione». La delegazione siriana ha denununciato il ruolo svolto dai “caschi bianchi, «Che sono, notoriamente, un’emanazione del gruppo Al-Nosra» (jihadisti vicini ad Al Qaeda, ndr) e ha concluso che «Essendo la metodologia utilizzata dalla Commission totalmente erronea, la Repubblica araba siriana chiede che il mandato della Commissione non sia prolungato».
Ma a fare scalpore è stato un contro-rapporto nel quale la Siria accusa Israele di seppellire scorie nucleari nelle alture del Golan, territorio siriano occupato da Israele nel 1967, e che ha un alto valore sia strategico che per le risorse naturali. Nel rapporto si legge che «La Repubblica araba siriana ha osservato che Israele ha continuato a seppellire i rifiuti radioattivi con contenuti radioattivi in 20 diverse aree popolate da cittadini siriani del Golan siriano occupato, in particolare nelle vicinanze di al-Sheikh Mountain. La pratica ha messo a repentaglio la vita e la salute dei siriani nel Golan siriano e ha costituito una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra».
La delegazione Israeliana ha ignorato – come fa sempre – le accuse sul nucleare e ha sottolineato che il rapporto arriva proprio «mentre il regime siriano sta riguadagnando una legittimità diplomatica immeritata, mentre continua a bombardare delle zone civili e a rifiutare i diritti politici ed economici alla sua popolazione sfollata». La delegazione israeliana ha chiesto all’ Human Rights Council di denunciare «La complicità dell’Iran e dell’organizzazione terroristica Hezbollah nelle atrocità commesse dal governo siriano», scordandosi “stranamente” di citare il più potente e determinante alleato di Assad: la Russia di Vladimir Putin. Però la Russia ha detto che «Il rapporto della Commissione di inchiesta non è obiettivo ed è tendenzioso. Questo rapporto considera a torto colpevole il governo siriano« E la Federazione della Russia accusa la Commissione di «Lavorare per conto dei suoi sponsor» e conferma «la sua solidarietà con il popopolo e il governo siriani».
Ad attaccare il regime siriano più o meno con gli stessi toni degli israeliani sono stata le monarchie sunnite del Golfo – Arabia Saudita Bahrein, Kuwait. Emirati arabi uniti e Qatar – che, dopo aver armato i Jihadisti, continuano a denunciare la violazione dei diritti umani (sic!) e l’utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Assad.
Ma il mondo arabo è diviso e il Sudan – che è alle prese con proteste interne contro il regime – denuncia che il conflitto siriano è frutto delle ingerenze straniere negli affari interni degli Stati de fa notare che «Mentre il Sudan accoglie dei siriani, constata che alcuni dei Paesi occidentali che alimentano questo conflitto non li accolgono».
Diverse delegazioni hanno chiesto di fare di tutto per favorire il ritorno dei profughi in Siria, ma hanno anche condannato la violazione della sovranità siriana da parte della Turchia e di Israele, quasi tutti i Paesi hanno confermato (a partire dall’Unione europea) il loro sostegno al mandato della Commissione di inchiesta.