La proposta avanzata da Izquierda Unida
In Spagna la sinistra chiede di nazionalizzare l’energia
[20 Febbraio 2014]
In Spagna Izquierda Unida (IU) ha presentato una proposta, che diventerà un’iniziativa parlamentare della coalizione della sinistra spagnola (IU, ICV- EUiA, CHA), nella quale chiede esplicitamente «l’immediato intervento statale nelle imprese del settore energetico» con l’obiettivo di «preservare l’interesse generale di un servizio essenziale», quale è la fornitura di energia elettrica ai consumatori.
La proposta è stata presentata dal coordinatore federale di IU Cayo Lara, dal responsabile delle politiche energetiche Adolfo Barrena e dall’eurodeputato Willy Meyer. Barrena ha spiegato ai giornalisti: «Vogliamo che sia attuato l’articolo 128 della Costituzione. La Carta Magna segnala che tutta la ricchezza del Paese, nelle sue diverse forme, e qualunque sia la sua titolarità è subordinata all’interesse generale. Lo stesso testo riconosce “l’iniziativa pubblica nell’attività economica”, in modo che attraverso una legge si possono riservare al settore pubblico risorse o servizi essenziali, specialmente in caso di monopolio. Mentre si può accordare l’intervento dello Stato nelle imprese quando lo esige l’interesse generale. Il governo ha l’obbligo di risolvere il terribile problema che affligge il nostro Paese con l’energia, soprattutto con la bolletta elettrica , perciò è imprescindibile che si sforzi di garantire i d servizi di base».
Izquierda Unida chiede al governo conservatore di «adottare una decisione che ci liberi dalla dipendenza energetica, applichi tariffe sociali ed abbia l’obiettivo di aumentare le energie rinnovabili». Invece la politica energetica (nuclearista) imposta dal governo del Partito Popolare «Non contempla alternative e non sa come risolvere il problema».
Barrena ha criticato il ministro dell’industria, José Manuel Soria, per il nuovo sistema tariffario definito «un altro salto nel vuoto» mentre non affronta una riforma approfondita del settore energetico.
Per Meyer, la deregulation del mercato energetico attuata negli ultimi anni dai governi popolari e socialisti, la stessa seguita da altri governi dell’Ue, «è la causa di una situazione simile a quella che avevamo negli anni ’50 e ’40, quanto a precarietà e subordinazione dei diritti dei consumatori». Insomma, l’energia spagnola è tornata ai tempi della dittatura franchista. L’eurodeputato di IU ha chiesto «Un pacchetto energetico pubblico, la cui creazione è fondamentale per poter creare un nuovo modello economico nel quale si possa trovare lavoro di qualità ed una maggiore coesione sociale».
Lara ha sottolineato «la necessità che si produca la “nazionalizzazione” del settore energetico per garantire così il rifornimenti di base essenziale e far fronte all’oligopolio che esiste in questa industria che è arrivato a colpire direttamente le famiglie e l’attività economica». Secondo il responsabile energia di IU questo sarebbe solo un contrappeso a quanto già realizzato nel sistema bancario da «Coloro che non hanno avuto remore a nazionalizzare le casse di risparmio per socializzare le perdite e dopo privatizzare gli enti, con miliardi di euro di denaro pubblico persi lungo il cammino».
La proposta di nazionalizzazione dell’energia di IU, che rappresenta il 10% dell’elettorato e che sembra in crescita nei sondaggi, era già stata messa nel suo programma elettorale, ma ora la sinistra spagnola la butta sul tavolo della politica energetica di fronte al fallimento di quella del governo che avrebbe prodotto solo benefici per le compagnie elettriche». Infatti la bolletta elettrica spagnola è la terza più cara d’Europa dopo quella di Irlanda e Cipro, ma le compagnie elettriche spagnole di Unesa hanno un margine di guadagno doppio di quelle europee e godono di una miriade di sgravi ed incentivi. Iberdrola ed Endesa sono la seconda e terza compagnia elettrica europea Ad aver guadagnato di più nel 2012, precedute solo dalla francese Edf e seguite da Gdf Suez, National Grid, E.ON ed Enel.
Izquierda Unida presenterà la proposta di nazionalizzazione dell’energia spagnola al Congreso de los Diputados e prima ancora in tutti i parlamenti autonomi ed ayuntamientos dove ha rappresentanze istituzionali.