Stop Ue alle auto a benzina e diesel dal 2035, Legambiente: segnale positivo. Non si perda tempo in sterili polemiche

12 anni per riconvertire la filiera automotive e per arrivare pronti a questa nuova scadenza europea in cui la mobilità elettrica diventerà centrale

[15 Febbraio 2023]

Secondo il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani è «Positivo il via libera del Parlamento europeo, che ha approvato definitivamente la misura che prevede, dal 2035, il divieto in Europa di vendere i veicoli a motore termico, alimentati a benzina o a diesel, che andranno dunque sostituiti con le alternative a zero emissioni, come l’auto elettrica.  Il voto, arrivato dopo mesi di trattative, è un segnale positivo che va nella direzione della giusta transizione ecologica anche nel comparto auto, fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Abbiamo di fronte a noi dodici anni per riconvertire la filiera automotive e per arrivare pronti a questa nuova scadenza europea in cui la mobilità elettrica diventerà centrale. Non si perda tempo in sterili polemiche e non si perda l’occasione di rendere le nostre città più vivibili, sostenibili e anche meno inquinate, con un cambio di passo, puntando sulla mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, pubblica e condivisa».

Legambiente ricorda che «L’emergenza smog nelle città italiane è un problema ambientale e sanitario sempre più pressante. In Europa è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali* e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. Secondo l’ultimo report dell’associazione ambientalista “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. Nel 2022, 29 città su 95 hanno superato i limiti giornalieri di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo). Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per l’NO2».

Però, Transport & Environment (T&E) fa notare che «I mezzi pesanti inquinanti alimentati da combustibili fossili potrebbero continuare a essere venduti in Europa anche dopo il 2040. Lo prevede un nuovo piano della Commissione Ue che fissa per quella data un obiettivo di riduzione delle emissioni dei nuovi veicoli del 90%. Tale traguardo, sottolinea l’organizzazione ambientalista Transport & Environment, consentirebbe di fatto la circolazione dei camion diesel sulle strade europee ben oltre il 2050, rendendo così irraggiungibili gli obiettivi di neutralità climatica della Ue».

Il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri Ue discuteranno la proposta della Commissione prima di approvare la legge definitiva entro la fine del 2023. I camion rappresentano solo il 2% dei veicoli in circolazione, ma secondo l’Unfccc sono responsabili di quasi il 30% delle emissioni di CO2 del trasporto stradale dell’Unione Europea. Per l’European environment agenct (EEA), il trasporto su strada e i mezzi pesanti sono anche una delle maggiori fonti di inquinamento da particolato (PM) e ossidi di azoto (NOx) che causa circa 350.000 morti premature all’anno nella Ue.