Il circolo ragusano invia al ministero le osservazioni alla richiesta di Via
Trivellazioni petrolifere in Sicilia, Legambiente contro il nuovo pozzo Arancio dell’Eni
«Il sito è localizzato in un’area con livello massimo di tutela paesaggistica e sottoposta a vincolo di inedificabilità»
[24 Febbraio 2016]
Sono state depositate da Legambiente Ragusa le approfondite osservazioni alla richiesta di Valutazione d’Impatto Ambientale avanzata dall’ENI per la realizzazione del pozzo Arancio 1 DIR. E non potevano che essere negative visto che il sito dove dovrebbero essere effettuate le trivellazioni è localizzato in un’area con livello massimo di tutela (3) per quanto concerne il piano paesaggistico e sottoposta a vincolo di inedificabilità.
E’ assurdo infatti, ha evidenziato l’associazione ambientalista iblea, che in un’area dove ad un comune mortale non verrebbe permesso di costruire neanche un box auto, ad una Società petrolifera si voglia dare il diritto di realizzare un pozzo petrolifero con tutte le opere (sbancamenti, apertura piste etc.) ad esso connesse.
Nella relazione inviata dall Circolo Il Carrubo di Ragusa al Ministero competente si è tra l’altro evidenziato che la postazione dove dovranno essere realizzate le perforazioni dista poco più di due km dalle prime case dell’abitato di Modica e circa tre km dall’abitato di Ragusa. Con una distanza senz’altro maggiore, 5 km dall’abitato di Foggia, la Regione Puglia ha bocciato il progetto di un pozzo petrolifero denominato “Masseria Sipari 1 Dir” ritenendolo troppo vicino ai centri abitati.
Risulta evidente che, in tema di diritti per la salute e per l’ambiente, i cittadini di Ragusa e Modica meritino analoga attenzione rispetto ai cittadini di Foggia.
di Legambiente Ragusa, circolo il Carrubo