Trivelle, ritirate 3 istanze di permesso di ricerca, ma il Golfo di Taranto non è ancora salvo.
I grillini: Una “battaglia” è stata vinta, ma la “guerra” non è ancora finita
[9 Marzo 2016]
Nel Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse (Buig) del 29 Febbraio 2016 il ministero dello sviluppo economico ha ufficializzato la chiusura di 3 procedimenti nel Golfo di Taranto con il rigetto delle istanze dei permessi di ricerca «d 68 F.R-.TU», presentata dalla Transunion Petroleum, e «d 73 F.R-.SH» e «d 74 F.R-.SH» presentate dalla Shell. Le istanze sono state respinte perché le compagnie petrolifere non hanno manifestato interesse a proseguire il procedimento dopo la riperimetrazione delle aree, pubblicata nel Buig di Gennaio, che attua i divieti previsti dalla normativa ambientale vigente, riducendo sensibilmente la superficie.
Gli Amici di Beppe Grillo Taranto, invitano comunque a tenere alta l’attenzione sugli altri permessi di ricerca e prospezione riguardanti il Golfo di Taranto ma anche per il Referendum del 17 Aprile 2016.
«Apprendiamo con grande soddisfazione – dicono li attivisti del meetup Amici di Beppe Grillo Taranto – la rinuncia ufficiale da parte di Transunion Petroleum e Shell a tre istanze di permessi di Ricerca di gas e petrolio che prevedevano nella prima fase l’utilizzo dei micidiali Air-Gun nel Golfo di Taranto. È evidente che il petrolio non è più così conveniente ed è anche logico visto che il progresso ci porta sempre di più verso energie a fonti rinnovabili e le automobili di prossima generazione saranno sempre più a propulsione elettrica e sempre meno ad idrocarburi. Inoltre non è da sottovalutare la grande resistenza dei cittadini e dei comitati che giustamente si oppongono a questo vecchio e rischioso modello di sviluppo basato su gas e petrolio, evidentemente per le multinazionali del greggio la volontà ostativa della cittadinanza attiva crea molti più problemi di quanto si possa pensare. Buone notizie per il nostro mare, 3 battaglie vinte, ma la guerra non è ancora finita!»
Infatti i simpatizzanti pentastellati tarantini invitano cittadini, comitati e amministrazioni comunali a non abbassare la guardia e a tenere alta l’attenzione sul tema e ricordano che «Attualmente nel Golfo di Taranto insistono altre 3 istanze di permessi di Ricerca di gas e petrolio, una da parte di ENI proprio di fronte alle coste che vanno da Pulsano a Campomarino, e due dell’Enel, estremamente vicine alla costa tarantina e come se non bastasse c’è anche l’immensa istanza di Prospezione della Schlumberger su un area del Golfo di Taranto di ben 4.030 km2, che prevede l’utilizzo degli Air-Gun, tecnologia che può risultare anche mortale nei confronti dei delfini, delle balene e di moltissime specie protette e non, che da millenni solcano il nostro mare. Su alcune di queste istanze, a suo tempo, sono state presentate le osservazioni tecniche contrarie degli Amici di Beppe Grillo Taranto inviate al Ministero dell’Ambiente e la partita è ancora aperta. Il Governo centrale deve decidere se favorire un modello di sviluppo ottocentesco basato sul petrolio e gas delle multinazionali oppure favorire un modello economico alternativo basato su fonti energetiche rinnovabili e attività locali quali la Pesca, alla Mitilicoltura ed al Turismo sostenibile. Le due cose non possono andare a braccetto, c’è da fare un scelta di campo, noi l’abbiamo fatta a favore del territorio e del mare!»
Gli attivisti del meetup Amici di Beppe Grillo Taranto sosterranno le attività del neo Comitato “No Triv della Terra di Taranto” che si appresta ad affrontare la battaglia referendaria, che definiscono «Il referendum dei comitati». Quindi i grilli invitano «tutti e tutte ad andare a votare e a far votare amici, parenti e conoscenti il 17 aprile al Referendum per dire “SI” al Nostro Mare, un gesto d’amore a cui dire e votare “SI” per far terminare in Italia le attività di trivellazioni nelle 12 miglia marine dalla costa a scadenza delle regolari autorizzazioni; non è possibile pensare che un’autorizzazione a trivellare il mare sia senza limite di tempo. Giù le mani dal Nostro Mare!»