Ex Isi, istituzioni mobilitate: salviamo il salvabile
[20 Dicembre 2013]
Purtroppo, come noto, la reindustrializzazione in un settore della green economy della Electrolux di Scandicci non è andata a buon fine per il fallimento della Isi (Italia solare industrie). E’ seguita poi una lunga vicenda di contrattazioni monitorata dalle istituzioni locali e dai sindacati che ha portato al nulla di fatto.
Dal primo gennaio tra l’altro molti dei lavoratori della ex Isi (120) si troveranno senza copertura di reddito (senza lavoro e senza diritto alla mobilità), e per questo hanno organizzato un presidio a Scandicci, bloccando prima la tramvia e occupando simbolicamente degli uffici del Comune per chiedere un’immediata mobilitazione della politica e trovare una soluzione. «E’ una beffa e questa vicenda non può finire così. Per un cavillo voluto dalla Electrolux, 120 di noi non sono stati trasferiti subito in Isi e non hanno potuto maturare le 26 settimane di assunzione prima che l’azienda fallisse» hanno spiegato gli operai.
Immediata la disponibilità a farsi carico del problema da parte del sindaco Gheri che ha chiamato anche l’onorevole Dario Nardella e il segretario del Pd Matteo Renzi. «Chiedo al Ministro del Lavoro Enrico Giovannini un’immediata soluzione per i 120 ex lavoratori Isi, licenziati e senza diritto alla mobilità, all’interno dell’accordo ministeriale firmato nel 2008- ha dichiarato Gheri- Il caso particolare dei 120 lavoratori è dovuto proprio al non rispetto di quell’accordo da parte degli imprenditori». Nella serata di ieri il sindaco aveva inviato una lettera al Ministro per chiedere un incontro con sindacati e istituzioni, finalizzato alla concessione in deroga della mobilità a tutti gli ex lavoratori. E oggi la stessa lettera è stata inviata anche ai Presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera Cesare Damiano e del Senato Maurizio Sacconi.
Ma anche l’assessore alle attività produttive formazione e lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, sta seguendo la vicenda ed è in contatto costante con il ministero del lavoro per trovare una soluzione. «Abbiamo sollecitato un parere da parte del governo fin da novembre chiedendo al governo un impegno per evitare una ingiusta differenza di trattamento fra i lavoratori, in modo da rendere possibile l’accesso alla mobilità per tutti. Con una lettera al sottosegretario al lavoro Carlo Dell’Aringa, abbiamo illustrato la questione nel dettaglio, ipotizzando alcune soluzioni tecniche che avrebbero garantito per tutti i lavoratori uguale trattamento e chiesto al governo una posizione nel merito».
La Regione Toscana informa che una seconda lettera è partita qualche giorno fa ma, anche se una risposta formale non è arrivata, dal ministero sembra prevalere una chiusura rispetto alla possibilità di accesso alla mobilità per 120 lavoratori che, essendo stati assunti in un secondo momento, non avrebbero maturato l’anzianità richiesta per accedervi. Simoncini però indica anche un’altra strada. «Abbiamo concordato con il ministero la possibilità di coinvolgere i lavoratori esclusi in un progetto, attraverso Italia Lavoro, grazie alle risorse di cui la Regione ha già la disponibilità sul programma nazionale Welfare to Work, ovvero circa 2 milioni e 250 mila euro. In questo modo sarà possibile, oltre che in attività finalizzate alla ricollocazione, assicurare loro anche un sostegno al reddito».
Gli uffici regionali stanno lavorando in questi giorni per mettere a punto il progetto in modo da poter arrivare il prima possibile alla fase attuativa. La Regione quindi invita comunque tutti i lavoratori della ex Isi a recarsi ai centri per l’ìmpiego ed iscriversi alle liste di mobilità.
Gli operai, intanto, hanno annunciato che lunedì organizzeranno un presidio sotto la sede Inps di viale Belfiore a Firenze e non hanno escluso ulteriori iniziative.