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Aleppo, il Consiglio di Sicurezza Onu approva all'unanimità l'invio di osservatori

Nella città devastata dalla guerra può cominciare davvero l’evacuazione dei civili
 |  Approfondimenti

Aleppo ormai è ridotta in gran parte in macerie e finalmente il Consiglio di sicurezza dell’Onu, di fronte alla a crisi umanitaria "devastante" di una città dove forse sono intrappolati migliaia di civili, ostaggi delle milizie islamiste e bersaglio dell’avanzata dell’esercito siriano appoggiato da russi e iraniani, oggi ha chiesto alle Nazioni Unite e alle altre istituzioni competenti di «svolgere un controllo neutrale ed adeguato, attraverso l’osservazione diretta dell’evacuazioni dalla distretti orientali» della città siriana devastata da anni di guerra.

La risoluzione è stata adottata all’unanimità, quindi anche con il voto della Russia, la vera vincitrice della battaglia di Aleppo, e il Consiglio di sicurezza ha anche chiesto all’Onu di garantire un ulteriore dispiegamento di forze per monitorare e segnalare le evacuazioni, in base alle esigenze,  e ha chiesto a tutte le parti  in conflitto di garantire che gli osservatori Onu possano accedere in tutta sicurezza, immediatamente e senza ostacoli ad Aleppo  orientale.

Questo dovrebbe permettere di far arrivare immediati aiuti alimentare ai quartieri ancora assediati, dove per le strade vagano numerosi orfani e non si sa quanti siano i feriti.

Fonti russe dicono che il documento è stato firmato dopo tre re di consultazioni a porte chiuse tenutesi il 18 dicembre e che il testo si basa su una bozza di proposta di Francia e Russia (che proprio sull’intervento russo in Siria erano arrivate ai ferri corti), mentre il rappresentante della Russia all’Onu, Vitali Churkin ha detto che il documento approvato è buono.

I russi dicono Aleppo è stata completamente “liberata” dall’esercito siriano il 15 dicembre, con la riconquista dei quartieri orientali che erano ancora in mano alle milizie islamiste anti-Assad. Rt ed altri media russi dicono che l’evacuazione organizzata dal regime siriano con l’aiuto della Russia ha consentito a quasi 9.500 persone di lasciare Aleppo e che tra loro ci sarebbero 4.500 ribelli che in maggioranza sarebbero stati amnistiati dopo la resa.

Una versione che fa a pugni con quella di diverse fonti internazionali che accusano i siriani e le milizie sciite iraniane e libanesi degli hezbollah di essersi abbandonate a vendette sommarie indiscriminate sulla popolazione sunnita e di aver scatenato una vera caccia all’uomo contro gli oppositori del regime baathista siriano, anche quelli non coinvolti nella guerriglia sanguinaria dei gruppi estremisti confessionali.

Redazione Greenreport

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