La strage di Ankara. I Kurdi: il partito islamico AKP responsabile del massacro
La KCK: «Sbarazzarsi del governo dell'AKP e creare una Turchia democratica»
[12 Ottobre 2015]
Dopo le due bombe fatte esplodere alla manifestazione pacifista organizzata aa Ankara dall’Halkların Demokratik Partisi (Partito democratico dei Popoli HDP, in kurdo Partiya Demokratîk a Gelan), facendo almeno 128 morti e oltre 500 feriti, la Koma Civakên Kurdistan (Unione delle comunità Kurde – KCK) ha sottolineato che «Il potenziamento della lotta democratica è l’unico modo per eliminare la mentalità e le politiche che hanno causato questo massacro e il conflitto nel Paese», e ha invitato «Tutte le forze democratiche, i popoli della Turchia e il popolo curdo a protestare contro la strage di Ankara e i suoi autori».
La KCK sa bene che la strage di Ankara contro l’HDP e il popolo pacifista, ambientalista e di sinistra è in realtà la terza strage di massa, dopo quelle di Amed e Suruç, da quando sono state indette le nuove elezioni anticipate in Turchia, e che la strage di Ankara e l’ultima maglia di una catena di sangue con la quale esercito, polizia, bande di estremisti islamisti, nazionalisti e fascisti hanno punteggiato la campagna elettorale nel Kurdistan Turco, seminando la morte e la paura a Cizre, Farqin, Nusaybin, Şırnak e in altri insediamenti curdi, per impedire all’HDP di fare campagna elettorale e per indicare all’elettorato turco questo Partito federalista, progressista, democratico, ambientalista e multietnico come un pericolo per la “stabilità” e l’unità della Turchia.
La KCK, dopo aver espresso le sue condoglianze alle famiglie dei martiri e alle forze democratiche colpite dagli attentati e dalla repressione, ha detto che «Il governo dell’AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi, Partito della giustizia e dello sviluppo, ndr) è il responsabile di questo massacro, visto che «La mentalità e politiche dell’AKP all’interno e all’esterno del Paese hanno portato la Turchia a questo punto. L’AKP non può assolvere se stesso da questo massacro dando la colpa ad altre organizzazioni», La KCK ribadisce che l’AKP ha sempre collaborato con lo Stato Islamico/Daesh e movimenti simili e che ne condivide l’indirizzo politico autoritario, confessionale e reazionario.
«Sostenere che questi massacri sono stati perpetrati dallo Stato Islamico o da alcune altre organizzazioni simili – dicono i kurdi – significherebbe ignorare la mentalità, le politiche, le pratiche e la distorsione della verità. dell’AKP, Il fatto che l’obiettivo di questi massacri siano i circoli sociali che l’AKP vede come un nemico, rivela anche che in realtà è dietro di loro. Utilizzando come una maschera i nomi di alcune organizzazioni, il governo dell’AKP vuole eliminare tutti i circoli dell’opposizione, uno per uno».
L’Unione delle comunità Kurde sottolinea «il carattere antidemocratico dell’AKP e la sua mancanza di rispetto e di accettazione dei risultati elettorali» e accusa il Partito del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di utilizzare qualsiasi metodo per mettere fuori gioco l’opposizione: «Questo massacro deve essere visto come una cospirazione effettuata dal governo dell’AKP per rimanere al potere, è simile al massacro perpetrato prima delle elezioni del 7 giugno, quando vide che stava per perdere le elezioni».
Secondo le KCK. È significativo che il massacro di Ankara sia avvenuto lo stesso giorno in cui il movimento Kurdo aveva accusato il governo di Ankara di non garantire la sicurezza delle elezioni e di permettere che l’AKP manipolasse a proprio piacimento il processo elettorale in suo favore.
Secondo la KCK, «Questo massacro ha anche rivelato che il governo dell’AKP vuole tenere le elezioni in un clima di conflitto e continua a muoversi su questa base. L’AKP ha fatto ricorso a questo massacro prevedendo che perderebbe queste elezioni, nel caso in cui si svolgessero in circostanze normali. Tendo in considerazione il legame tra questi massacri e le elezioni, emerge chi ne è l’autore, che è senza dubbio nessun altro che Erdoğan e il suo team di contro-guerriglia, la Gladio of the Palace».
La KCK dice che sono stati soprattutto il governo dell’AKP e la Gladio of the Palace ad andare in crisi quando il movimento curdo ha dichiarato una tregua elettorale e secondo la KCK, Yalçın Akdoğan, che fa parte della Gladio del Palazzo, ha rivelato l’intento provocatorio degli attacchi ai kurdi e degli attentati contro l’HDP e le formazioni progressiste che ne fanno parte, quando ha detto che «L’inazione militare da parte loro non può ingannarci». Lo stesso AKP dice che bisogna farla finita con i “comunisti” dell’HDP e con i kurdi se si vuole dare sicurezza ad una Turchia che vorrebbe trasformare in una sorta di finta democrazia islamista, fortemente autoritaria.
La KCK mette a nudo quella che in Italia chiameremmo strategia della tensione e dice che «Il governo dell’AKP, ormai illegittimo, ha iniziato una guerra e ora vuole che continui per mantenere il suo controllo sul Paese. La lotta democratica è ormai l’unico modo per eliminare la mentalità e le politiche che hanno causato questo massacro e il conflitto nel Paese».
Il movimento kurdo ha ormai abbandonato ogni riferimento alla lotta armata e all’indipendenza ed ha invitato «tutte le forze democratiche, i popoli della Turchia e il popolo kurdo a protestare contro la strage di Ankara ei suoi responsabili», dicendo che «La Turchia non può risolvere nessuno dei problemi del Paese e realizzare la pace all’interno o all’esterno avendo l’Akp al potere. Il Paese può impedire questi massacri e conflitti e assicurare una pace duratura e la stabilità, solo per sbarazzandosi del governo dell’AKP e ristabilendo un governo democratico. A questo proposito, tutte le forze democratiche devono unirsi e agire insieme al fine di migliorare la lotta per la democrazia. E’ ora di presentare il conto ai colpevoli dei massacri, di sbarazzarsi del governo dell’AKP e di creare una Turchia democratica».