Siria: accordo per un Comitato costituzionale. Di Maio: importante passo verso una soluzione politica

Guterres ringrazia Russia, Turchia e Iran. Ma turchi e statunitensi invadono la Siria. I kurdi: senza la nostra autonomia sarà un altro fallimento

[24 Settembre 2019]

II Segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha annunciato un accordo tra il governo siriano di Bashie al-Assad e l’opposizione jihadista appoggiata dalla Turchia per la composizione di un Comitato incaricato di redigere una nuova Costituzione.

Guterres ha detto: «Ho il piacere di annunciare l’accordo del governo della Repubblica araba siriana e della Commissione di negoziazione siriana per la creazione di un Comitato costituzionale credibile, equilibrato e inclusivo, che sarà facilitato dalle Nazioni Unite a Ginevra. Mi felicito per i progressi realizzati dal governo e dall’opposizione».

L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Geir O. Pedersen, che ha facilitato l’accordo, ha annunciato che nelle prossime settimane convocherà il Comitato costituzionale. L’idea di un Comitato costituzionale era stata presentata formalmente nel gennaio 2018 dalla Russia e  sarà composto da 50 rappresentanti del governo siriano, da 50 rappresentanti dell’opposizione e da 50 rappresentanti della società civile indicati dall’Onu.

Anche il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha espresso «vivo apprezzamento per l’accordo raggiunto tra il Governo della Repubblica araba siriana e la Commissione siriana per i negoziati in merito alla creazione del Comitato Costituzionale Siriano, annunciato dal Segretario generale Onu Guterres.  Si tratta di un importante primo passo per l’avvio del processo politico, che possa portare ad una soluzione della crisi siriana in linea con la Risoluzione 2254 (2015). Tale risultato è stato possibile grazie al lavoro dell’Inviato Speciale Onu Pedersen, che l’Italia continuerà a sostenere e che il titolare della Farnesina incontrerà nei prossimi giorni a New York. Il Ministro auspica infine che il Comitato possa avviare presto i suoi lavori, facilitato dalle Nazioni Unite a Ginevra, ed è pronto a dare il suo contributo».

Guterres si è detto convinto che l’istituzione del Comitato costituzionale siriano «può e deve costituire l’inizio della via politica che permetta di uscire dalla tragedia che conosce il Paese e di rispondere alle ispirazioni legittime di tutti i siriani. I lavori del Comitato costituzionale dovranno essere accompagnati da azioni concrete miranti a rafforzare la fiducia mentre il mio inviato speciale realizza il suo mandato che è quello di facilitare un processo più ampio».

Poi il segretario generale dell’Onu ha ringraziato Russia, Turchia e Iran per l’impegno profuso per la realizzazione dell’accordo. Un riconoscimento che non piacerà certo a statunitensi, israeliani e sauditi che hanno sempre denunciato l’”invasione” russo/sciita/iraniana della Siria.

Intanto la Turchia, che ha in mano le forze di opposizione jihadiste siriane, ha subito compiuto un atto che rischia di mettere in pericolo l’accordo: il governo di Damasco ha denunciato che oggi «6 carri armati turchi hanno oltrepassato il confine nel nordest della Siria dove si sono uniti ai mezzi militari statunitensi per il secondo pattugliamento terrestre nella regione a est dell’Eufrate». L’operazione rientra negli accordi tra Washington e Ankara per una cosiddetta “safe zone” nell’area a danno soprattutto dei combattenti kurdi. Nei giorni scorsi Usa e Turchia avevano iniziato pattugliamenti aerei congiunti.

Il governo siriano ha «condannato fortemente i nuovi pattugliamenti congiunti delle forze militari Usa-Turchia a est dell’Eufrate», definendoli «una palese violazione della sovranità e dell’ integrità territoriale siriana».

Nel mirino di tutti sembrano esserci ancora una volta i kurdi del Rojava e le forze democratiche arabe e delle altre minoranze etniche e religiose loro alleate. Ebdulkerîm Umer, copresidente del Dipartimento per le relazioni estere dell’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale, non nasconde la sua preoccupazione e in un’intervista all’agenzia ANHA  sul Comitato costituzionale siriano annunciato da Guterres ha detto che «Purtroppo questo comitato fallirà come tutti i comitati istituiti in precedenza durante la crisi siriana» e ha sottolineato che «La non inclusione dell’Amministrazione autonoma nel Comitato costituzionale significherebbe lavorare per una costituzione lontana dalla democrazia. I kurdi e i popoli sotto l’amministrazione autonoma hanno eliminato il terrorismo dal 30% della Siria. Sappiamo anche che non è stato raggiunto alcun accordo sugli sfollati internazionali e interni. Questo in realtà prolungherà la vita della crisi siriana. Il Comitato è stato istituito solo per risparmiare tempo. Non ci atterremo ai risultati di un lavoro costituzionale inel quale non saremo inclusi. La posizione dell’Amministrazione autonoma è stata trasmessa a tutte le autorità competenti».

Umer ha rivelato che recentemente le visite delle delegazioni straniere nella regione liberate dalle Forze democratiche siriane sono aumentate e che il Comitato costituzionale è stato il tema principale delle riunioni tenute con ciascuna delegazione. «Abbiamo detto a tutti che non è possibile risolvere la crisi siriana senza l’inclusione dell’amministrazione autonoma – ha ribadito l’esponente kurdo – Ovviamente la non inclusione dell’amministrazione autonoma è legata al veto imposto dalla Turchia. La crisi siriana non può essere risolta con questo metodo. Indipendentemente da ciò che sarà fatto, una costituzione in cui non viene compresa l’opinione di tutti i popoli siriani rimarrà incompleta. Come Amministrazione autonoma, continueranno sempre a promuovere il dialogo e una soluzione pacifica per la Siria».