Gelo e cambiamento climatico mettono in ginocchio l’Uk. 30mila morti per congelamento nel 2013
Il Regno Unito come la Grecia? Il 20% delle famiglie ha difficoltà a riscaldarsi
Partita la campagna Cold Homes Week per la sensibilizzazione sul problema. La risposta? L’efficienza energetica
[4 Febbraio 2014]
E’ iniziata nel Regno Unito la “Cold Homes Week”, cioè la settimana di sensibilizzazione sul riscaldamento domestico (dal 3 al 7 febbraio), con lo scopo di aumentare la consapevolezza circa la crescente difficoltà delle famiglie a reperire combustibili a basso costo e per ottenere il sostegno delle istituzioni per rendere le case britanniche energeticamente super-efficienti. Si tratta di una campagna di oltre 150 diverse organizzazioni e aziende (come il WWF, Age UK e GoodEnergy) per chiedere al governo di investire in soluzioni a lungo termine per ridurre i costi energetici per gli anni a venire.
Il Regno Unito possiede alcune delle case meno efficienti sul piano energetico d’Europa e come risultato ha uno dei più alti tassi di decessi da congelamento (oltre 30mila l’anno scorso). L’efficienza energetica è di gran lunga la soluzione più conveniente per affrontare sia le spese energetiche sia la carenza di carburante a basso costo. E’ anche uno dei modi migliori per contribuire a creare posti di lavoro e la crescita economica del Paese. La settimana rientra nella più generale campagna Energy Bill Revolution che ritiene che la realizzazione di case ad alta efficienza energetica dovrebbe essere una priorità per gli investimenti infrastrutturali del Regno Unito.
Per tutta la settimana ci sarà un certo numero di azioni che vedono coinvolte le organizzazioni e i singoli cittadini. Il simbolo della settimana sarà la sciarpa, non a caso un prodotto a basso costo che tuttavia consente di tenere al caldo alcune delle parti più sensibili del nostro corpo; sciarpe saranno inviate ai parlamentari per cercare di sensibilizzarli sull’argomento. Secondo gli attivisti della campagna, poiché le famiglie soffrono enormi difficoltà finanziarie, e una famiglia su cinque non può permettersi di riscaldare la propria casa, si aggravano i problemi di salute dei cittadini più vulnerabili, compresi i bambini e gli anziani (che poi si ripercuotono su maggiori costi a carico dei servizi sanitari e sociali).
Le previsioni degli attivisti dicono che nel 2016 si arriverà ad una famiglia su tre con difficoltà a provvedere al riscaldamento domestico (come parametro si utilizza il tetto del 10% del proprio reddito familiare). Ma ci sarebbe – secondo loro – una soluzione equa e permanente: si potrebbero avere case calde e ridurre le bollette del carburante chiedendo al Governo di usare il denaro ricavato dalla carbon tax (circa 4 miliardi di sterline all’anno) per rendere le case super-efficienti sul piano energetico riducendo le perdite di calore dagli infissi e pareti (questo significa che oggi consumano molto più del dovuto, contribuendo inoltre al cambiamento climatico in corso).
Ad oggi hanno già aderito alla campagna 208 deputati inglesi, a dimostrazione che il tema è di interesse nazionale. Evidentemente le recenti calamità naturali che hanno colpito il Regno Unito (e non solo) a seguito del clima polare, hanno scosso notevolmente l’opinione pubblica e – quindi – i politici. Del resto la BBC ha annunciato che questo gennaio è stato il periodo più piovoso degli ultimi 100 anni nell’isola britannica. E come ha ammesso lo stesso premier Cameron, i disastri naturali sono dovuti ai cambiamenti climatici e questi sono dovuti, a loro volta, all’eccessivo uso di combustibili fossili. Chissà che, alla fine, dalla nazione che ha scoperto per prima la rivoluzione industriale (e i pericoli dello smog) adesso non venga un forte segnale per la rivoluzione energetica.