A Rimini ancora problemi con le fogne

Goletta Verde, in Emilia Romagna 3 foci fuorilegge

[28 Giugno 2013]

Depurazione delle acque reflue ancora sotto accusa in Emilia Romagna, dove i biologi di Goletta Verde hanno riscontrato la presenza di 3 punti “fortemente inquinati”, «Con cariche batteriche di molto superiori a quelle consentite dalla normativa», su 11 undici campionamenti effettuati lungo le coste regionali. I tre punti “fuorilegge” sono tutti foci di fiumi: a Cervia il Canale, a Riccione il torrente Marano e a Misano Adriatico il fiume Conca. Tutti i campionamenti sono stati effettuati il 16 giugno.

«Gli esiti delle analisi dimostrano la presenza di scarichi non depurati adeguatamente», dicono gli ambientalisti che, per verificare l’effettiva capacità di depurazione delle acque reflue, tornando, lì dove negli scorsi anni si sono verificate delle anomalie. «È il caso del comune di Riccione – spiegano a Goletta Verde –  dove per il quinto anno consecutivo è risultato inquinato il campionamento effettuato presso la Foce del torrente Marano che insiste nell’omonimo Parco pubblico fluviale urbano. Una criticità evidentemente non più sostenibile che richiede immediati interventi affinché si possano finalmente ridurre i carichi inquinanti in arrivo dall’entroterra. Stesso discorso anche per le analisi effettuate nei pressi della foce del fiume Conca, nel comune di Misano Adriatico, che sono risultate “fortemente inquinate”». Restando sempre nella provincia di Rimini, rientrano nella norma i campionamenti di Rimini(foce del fiume Ausa); di Gatteo (foce del Rubicone a Gatteo a mare) e di Bellaria-Igea Marina (foce fiume Uso a Bellaria).

Il terzo punto “fuorilegge” è quello vicino al Porto Canale di Cervia, mentre sono Ok gli altri due campionamenti effettuati in provincia di Ravenna: foce del Canale Tagliata, a Zadina Pineta del comune di Cesenatico e nei pressi della Foce Canale Cupa Nuovo, al Lido di Savio del comune di Cervia.

Nella norma tutti e 3 i campionamenti n provincia di Ferrara: Lido degli Scacchi, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi, tutti nel comune di Comacchio.

Katiuscia Eroe, portavoce della Goletta Verde, spiega che «Quella scattata da Goletta Verde è certamente un’istantanea che cristallizza un determinato momento di un corso d’acqua che attraversa più territori, una fotografia che non può e non vuole sostituirsi alle analisi ufficiali effettuate dagli organi competenti. Sebbene  i tre punti risultati fortemente inquinati riguardano foci di fiumi, di norma non adibite alla balneazione, non possiamo di certo accontentarci ma, anzi devono indurre a seri approfondimenti sul tema della depurazione, per la tutela delle acque ma anche per la conservazione dell’ecosistema fluviale. E questo vale a maggior ragione se queste situazioni di criticità si ripetono da anni, come nel caso della Foce del Torrente Marano nel comune di Riccione. Goletta verde non assegna patenti di balneabilità, ma è evidente che, se per il quinto anno consecutivo il campione prelevato presenta valori oltre quelli consentiti, è più che impellente un’indagine da parte dell’amministrazione comunale per scoprire le cause e risolvere al più presto il problema, di concerto con tutti i comuni interessati dal corso fluviale. Stesso discorso per gli altri due punti risultati “fortemente inquinanti”. Si tratta di esempi che testimoniano come, anche in una regione come l’Emilia Romagna in cui esiste un alta percentuale di depurazione dei reflui urbani, sia necessario non abbassare la guardia sul fronte del controllo degli scarichi. Noi torneremo a verificare queste criticità nei prossimi anni e saremo sempre puntuali nel denunciare le inadempienze di chi è chiamato a gestire il territorio e non lo fa».

Con la tappa di Rimini, Goletta Verde ritorna sull’annosa questione degli scarichi fognari cittadini: «Dopo le polemiche dello scorso anno siamo tornati qui per fare il punto della situazione e capire quali soluzioni siano state adottate dall’amministrazione comunale per fronteggiare quella che ormai è definibile l’emergenza del sistema fognario di Rimini: l’inadeguatezza di una rete che ad ogni evento piovoso consistente va in tilt scaricando a mare reflui non depurati e compromettendo la sicurezza idraulica della città – ha detto   Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna -. Purtroppo, non possiamo far altro che constatare che, rispetto allo scorso anno, ancora non si è messo mano ad interventi risolutivi. Per questo Legambiente chiede che si arrivi entro un anno alla definizione di un obiettivo concreto. Volendo trovare almeno una priorità occorre alleggerire il carico dell’Ausa che senz’altro è uno degli scarichi fonte di maggiori criticità. Ci sono ancora molte questioni aperte su questo fronte che devono essere risolte quanto prima, nel rispetto dell’ecosistema marino, della salute dei bagnanti e delle comunità che vivono grazie al turismo e alla bellezza del mare. Per una città che vive di turismo è anche una necessità dell’intero settore economico. Legambiente chiede agli stessi operatori turistici di collaborare segnalando criticità e situazioni sospette. Noi saremo qui, non solo a vigilare ma pronti al confronto per cercare la soluzione più adatta alla questione».

Legambiente ricorda che, anche alla luce dei cambiamenti climatici, «Gli eventi piovosi di forte intensità sono destinati a crescere, per questo occorre procedere tenendo conto che la situazione nel tempo non potrà che peggiorare e sarà bene considerare tale aspetto nella progettazione e nei tempi di ritorno utilizzati».