Inquinamento atmosferico in Toscana, ecco i dati per PM10 e PM2,5 nell’ultimo anno
L’Ue ha iniziato il percorso che la porterà a modificare i limiti previsti per i diversi inquinanti, ed è essenziale far sentire la voce della società civile
[3 Marzo 2022]
All’inizio della stagione invernale abbiamo visto i dati relativi alla qualità dell’aria in Toscana dal 2007 al 2020, sulla base delle informazioni rese disponibili da ARPAT che effettua il monitoraggio attraverso una rete di stazioni presenti su tutto il territorio regionale.
Poi, grazie alle informazioni pubblicate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), abbiamo visto i dati relativi a tutta Europa (Italia compresa) per quanto riguarda PM10, PM2,5 e NO2.
Sul sito ARPAT sono disponibili tutti i dati relativi alle medie giornaliere per quanto riguarda le polveri, PM10 e PM2,5. Si tratta di dati che hanno una validazione di primo livello, per la predisposizione del report ufficiale che viene annualmente predisposto dall’Agenzia sono necessarie validazioni ulteriori (su base trimestrale ed annuale – generalmente entro 2 mesi dalla fine dell’anno).
Tuttavia risulta interessante provare a guardare questi dati per capire come è andato il 2021, pur sapendo che scostamenti rispetto ai numeri presentati in questo articolo ci potranno essere nei rapporti finali redatti da ARPAT in seguito agli ulteriori livelli di validazione da effettuare. Per questo abbiamo scaricato ed analizzato i dati relativi alle polveri sottili (PM10 e PM2,5), confrontano i valori rilevati con i limiti stabiliti dalle norme europee ed italiane, e con i valori raccomandati da non superare per tutelare la salute umana indicatori dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2005 e recentemente rivisti (2021) in modo ancora più cautelativo alla luce degli studi scientifici più recenti. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha ben stimato le morti premature che si potrebbero evitare rispettando questi valori.
Si tratta di un tema di grande interesse, anche alla luce del fatto che l’Unione Europea ha iniziato il percorso che la porterà a modificare i limiti previsti per i diversi inquinanti, anche tenendo conto delle nuove Linee Guida OMS, e che in questo percorso è essenziale far sentire la voce della società civile e di tutti i soggetto che hanno a cuore la tutela della salute delle persone.
PM10
Per quanto riguarda il PM10 i dati relativi alle medie annuali registrate nel corso del 2021 mostrano come anche quest’anno tutte le 34 stazioni di monitoraggio hanno rispettato il limite di legge di 40 microgrammi per metro cubo, mentre la metà di esse non ha rispettato le raccomandazioni OMS delle LG 2005 (non superare i 20 microgrammi / metro cubo), e quasi nessuna il valore ancora più stringente delle LG OMS 2021 (15 microgrammi / metro cubo)
Per quanto riguarda gli episodi acuti di inquinamento, evidenziati dai superamenti del limite giornaliero, una stazione di monitoraggio (LU-Capannori) ha ampiamente superato il limite di legge che prevede un massimo di 35 superamenti della media giornaliera di 50 microgrammi / metro cubo), ma altre 20 stazioni hanno superato il valore raccomandato dall’ OMS nel 2005 (massimo 3-4 superamenti della media giornaliera di 50) e ancora di più quello indicato dalle LG OMS 2021 (massimo 3-4 superamenti della media giornaliera di 45 microgrammi / metro cubo).
Confrontando i dati nel tempo si osserva che dopo alcuni anni di miglioramenti sensibili, ormai da diverso tempo la situazione sembra essersi piuttosto stabilizzata su un livello abbastanza mediocre, in considerazione delle indicazioni dell’agenzia mondiale che tutela la salute.
PM2,5
Per quanto riguarda il PM2,5, una tipologia di particolato ancora più insidioso per la salute, in quanto minore è la dimensione delle particelle e più facilmente riescono a penetrare nel nostro sistema respiratorio, va detto che da sempre tutte le stazioni di monitoraggio rispettano il limite di legge, ma la stragrande maggioranza non i valori raccomandati dall’OMS sia nelle Linee guida 2005 che in quelle del 2021.
Analoga situazione per quanto riguarda gli episodi acuti, da confrontare con la media giornaliera, che ancora non sono normati a livello europeo e italiano, ma sono ben indicati dalla Linee Guida OMS. Infatti, le stazioni di monitoraggio nelle quali si registrano superamenti dei valori medi annuali raccomandati dall’OMS sono anche oggetto di numerosissimi superamenti dei valori medi giornalieri che la stessa organizzazione indica.
Nelle mappe e nelle tabelle pubblicate in Ambientenonsolo è possibile vedere i dati 2021 relativi a tutte le stazioni di monitoraggio in Toscana.
di Marco Talluri, https://ambientenonsolo.com