La lista Una città in Comune chiede chiarezza al Comune sul danno ambientale e sull’origine degli sversamenti

Pisa. Bonifica dell’Incile bloccata per sversamenti industriali

[2 Agosto 2013]

Con l’arrivo della nave gasiera al largo delle coste pisane e livornesi, entrano nel vivo anche le opere compensative previste dalla convenzione siglata fra la stessa Olt, il Comune e la Provincia di Pisa a novembre del 2011. Fra queste rientra la bonifica e il completamento dell’Incile, cioè il canale che dovrà collegare i Navicelli e l’Arno, oggi abbandonato nel quartiere di Porta a mare in attesa di una riqualificazione richiesta da tempo.

A inizio luglio sono cominciati i lavori di bonifica, il cui appalto è stato aggiudicato dalla ditta Forti holding, per un valore di 250.000 euro comprensivi del pompaggio dell’acqua attualmente presente nella vasca dell’Incile e della  raccolta e smaltimento in discarica dei fanghi. Stando al cronoprogramma annunciato dall’amministrazione i lavori sarebbero durati non più di due mesi, ma rispondendo a un’interrogazione presentata in consiglio comunale, l’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli  ieri ha confermato il blocco della bonifica, e con tutta probabilità, un ritardo nel proseguimento delle altre opere connesse.

Marco Ricci, consigliere della lista Una città in Comune, firmataria dell’interrogazione, chiede chiarezza: «A prescindere da cosa si pensi sul rigassificatore e sulla correttezza di uno scambio tra lavori pubblici e sicurezza ambientale e dei cittadini, la bonifica dell’Incile rappresenta un’opera importante per la qualità della nostra città e che i cittadini di porta a Mare aspettavano da molto tempo».

E aggiunge: «Allarmati dalle segnalazioni dei cittadini che non vedevano più le cisterne per la bonifica delle acque e dal contemporaneo ennesimo episodio di maleodoranze provenienti dal canale dei Navicelli, ieri (1 Agosto) in Consiglio Comunale abbiamo posto in via ufficiale la domanda alla giunta su quale fosse la reale situazione del canale e della bonifica. Ebbene, la bonifica è stata effettivamente sospesa a causa di uno sversamento di origine sconosciuta nel canale dei Navicelli che ha contaminato anche le acque dell’Incile di cui è in corso la bonifica, palesando per altro un collegamento tra i due canali».

Dalla risposta dell’assessore Serfogli si legge che «è stato osservato, nelle acque dell’Incile, un incremento della concentrazione dei cloruri (passati da 2968 mg/l iniziali, a 13340 mg/l a seguito del fenomeno sopra descritto) e del COD (Domanda Chimica di Ossigeno, passati da 18 mg/l iniziali, a 390 mg/l a seguito del fenomeno sopra descritto). Normalmente – specifica l’amministrazione – tali valori vengono osservati in reflui di origine industriale, più che domestica».

«Questi fatti erano noti prima che uscisse il comunicato dell’Amministrazione – commenta Ricci – che informava del regolare procedere della bonifica, e che quindi riteniamo una grave disinformazione. Chiediamo con forza che si accerti più rapidamente possibile l’origine degli sversamenti, l’entità del danno ambientale provocato, e l’influenza che questo avrà nel procedere dei lavori di bonifica. Pretendiamo inoltre che siano tenuti costantemente informati i cittadini, in particolare quelli del quartiere, sulla natura di tali sversamenti, sulla loro origine, e sul reale stato di avanzamento dei lavori di bonifica».

Gli stessi uffici comunali parlano di una variazione chimico fisica delle acque dell’Incile, «riscontrata contemporaneamente al manifestarsi di un fenomeno di sversamento di reflui di colore bianco, di natura non nota, riscontrato nelle acque dell’adiacente canale dei Navicelli».

I lavori sono stati sospesi in data 10 luglio 2013 ed attualmente rimangono tali», si legge ancora nella risposta dell’amministrazione. «Le lunghe tempistiche che si sono prospettate, sono dovute principalmente dai tempi di laboratorio necessari per effettuare le analisi. La OLT infatti, ha ritenuto necessario ripetere le analisi sulle acque dell’Incile a distanza di due settimane dal fenomeno, al fine di valutare non solo lo stato chimico medio delle stesse, ma anche per accreditare o meno l’ipotesi di una possibile connessione idraulica tra i due canali (Incile e Navicelli)».

«Gli impianti di smaltimento attualmente utilizzati sono Acque Industriali SpA, sede di Pontedera e l’impianto S.A.I. srl di Livorno», e conclude: «I lavori di pompaggio, e quindi di svuotamento del canale Incile, riprenderanno appena saranno delineate le nuove condizioni e comunque il prima possibile».