La corsa nucleare cinese: nel 2020 la Cina sarà il terzo produttore del mondo
Pechino punta a sviluppare (e vendere) quello made in China, con tecnologia Usa
[21 Luglio 2015]
Con decine di centrali nucleari programmate o in costruzione, la produzione di energia nucleare della Cina presto supererà Corea del Sud, Russia e Giappone. A dirlo è un rapporto dell’ Energy Information Administration Usa (Eia) che sottolinea: «L’energia nucleare attualmente costituisce poco più del 2% della produzione totale di energia della Cina. Tuttavia, il governo cinese ha l’obiettivo dichiarato di fornire almeno il 15% del consumo totale di energia entro il 2020 (in aumento del 20% entro il 2030) da combustibili non fossili, compreso il nucleare, l’idroelettrico e da altre fonti rinnovabili. Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, la Cina prevede di aumentare la capacità nucleare a 58 gigawatt (GW) e di avere 30 GW di capacità in costruzione entro il 2020».
Negli ultimi anni – con un breve rallentamento dopo il disastro dell’11 marzo 2011 nella centrale nucleare giapponese di Fikushima Daiichi – la Cina ha rapidamente ampliato la produzione nucleare e probabilmente la incrementerà ancora con nuove centrali nei prossimi anni.
Dopo che, dall’inizio del 2013, la Repubblica popolare cinese ha aggiunto 10 reattori, per un totale di oltre di 10 GW, attualmente il installato in Cina è 23 GW,. Entro la fine del 2015, la Cina prevede di superare la Corea del Sud e la Russia per capacità di generazione nucleare, restando dietro solo a Usa, Francia e Giappone. Ma la Cina sta anche costruendo centrali e reattori per altri 23 GW di capacità nucleare che dovrebbero diventare operativi entro il 2020, quindi supererà anche il Giappone e diventerà il Paese leader dell’energia nucleare in Asia.
Dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi la Cina ha cominciato a progettare di costruire reattori nucleari nelle sue immense distese interne, ma ci sono problemi di approvvigionamento idrico e di sicurezza sismica, attualmente tutte le sue centrali nucleari attualmente sorgono lungo la costa orientale e il sud el paese, vicino alle grandi megalopoli da dove arriva la stragrande parte della domanda di energia cinese.
Il governo cinese vuole mantenere un forte controllo su tutta la catena di approvvigionamento nucleare: « La Cina intende costruire riserve strategiche e commerciali di uranio strategici attraverso gli acquisti all’estero – si legge nel rapporto Eia – e continuare a sviluppare la produzione nazionale nella Mongolia Interna (centro-nord della Cina) e nello Xinjiang (Cina nord-occidentale)» Secondo la World Nuclear Association, la Cina sta costruendo impianti di ritrattamento del combustibile nucleare che dovrebbero entrare in attività entro il 2017.
La Cina importa tutta la tecnologia per i reattori delle sue centrali nucleari, ma sta progettando suoi grandi reattori ad acqua pressurizzata, i CAP1400, con un trasferimento di tecnologia che arriva dalla statunitense Westinghouse. Inoltre, come parte del suo programma di espansione nucleare, nel 2014 la Cina ha firmato accordi con Romania, Argentina, Turchia e Sudafrica per finanziare la costruzione di reattori nucleari ed esportare la sua nuova tecnologia nucleare. Ora bisognerà vedere quanto è “sicura”, visto che il nucleare cinese, sia quello ex sovietico che quello russo/occidentale, in Cina è sempre strato al servizio dello sviluppo di armi nucleari e, nonostante sia circondato da una pesante cappa di “riservatezza”, sono trapelate le notizie di diversi incidenti, malfunzionamenti e problemi strutturali e sismici per le centrali in attività.