Balocchi: «La firma di questo protocollo ha un valore enorme per il futuro»
La Regione Toscana punta sullo smart working a partire dall’Amiata, con Santa Fiora
Giani: «Il Comune di Santa Fiora è stato il primo in Italia ad avere l’intuizione e l’intenzione della Regione è quella di dare seguito a questa idea, una sperimentazione da replicare poi altrove in Toscana»
[30 Luglio 2021]
Dallo smart working che ha caratterizzato l’arrivo della pandemia allo smart village, quello di Santa Fiora, che adesso ha anche il supporto della Regione Toscana: una soluzione per provare a rendere strutturale – anche al di là dell’emergenza Covid-19 – un modello in grado di conciliare lavoro e qualità di vita, limitare lo spopolamento dei borghi e abbattere drasticamente le emissioni legate al pendolarismo.
È questa l’ambizione che sta dietro al protocollo d’intesa firmato oggi dalla Regione Toscana col Comune di Santa Fiora, per dar vita ad un luogo dove ospitare start up e imprese innovative, ma anche spazi di coworking o locali per chi lavora in smart working: l’immobile sarà acquisito o realizzato dall’amministrazione comunale, mentre la Regione si impegna ad individuare possibili finanziamenti per attrezzarlo e per dotarlo di strumentazioni tecnologiche, oltre a promuovere lo spazio e i servizi erogati attraverso la struttura “Invest in Tuscany”.
«Il Comune di Santa Fiora è stato il primo in Italia ad avere l’intuizione – dichiara il presidente della giunta regionale, Eugenio Giani – e l’intenzione della Regione è quella di dare seguito a questa idea: una sorta di sperimentazione da replicare poi anche altrove in Toscana».
Meno di un anno fa Santa Fiora ha infatti lanciato il progetto “Santa Fiora smart village”, rivolgendosi ai lavoratori di tutta Italia – con un interesse che ha poi travalicato anche i confini nazionali – che prevede di coprire il 50% dell’affitto a chi desidera vivere per un periodo alle pendici dell’Amiata lavorando da remoto.
Alla base dell’iniziativa c’è l’arrivo della banda ultralarga: grazie alle risorse e all’intervento della Regione, oltre a 48 chilometri di cavi, a Santa Fiora sono infatti connessi 3.501 edifici alla fibra ottica, in grado di garantire una banda ultra larga per connessione online a velocità fino a mille megabit al secondo, aprendo nuove possibilità in termini di smart working e di imprenditoria locale. Opportunità che adesso si ampliano ancora.
«La firma di questo Protocollo ha un valore enorme per il futuro di Santa Fiora e dell’Amiata – spiega il sindaco Federico Balocchi – Lo ritengo il coronamento dei miei dieci anni di amministrazione, in quanto credo che potrà contribuire concretamente a rilanciare il lavoro, ed in particolare un tipo di occupazione altamente qualificata, richiamando in montagna i giovani con una preparazione tecnologica avanzata. Andiamo a creare i presupposti per rendere l’Amiata attrattiva nei confronti delle imprese e di questi professionisti: un’operazione necessaria per strutturare e consolidare il percorso avviato qui a Santa Fiora con il progetto dello Smart Working Village. Ed è bellissimo riuscire a trasformare un’idea in qualcosa di assolutamente concreto. Ringraziamo la Regione per credere nelle potenzialità di questo progetto».