L’isola di El Hierro diventa autosufficiente con l’idro-eolico: è la prima in Europa [VIDEO]
[18 Febbraio 2014]
Le piccole isole affrontano alcune delle più difficili sfide energetiche: le loro dimensioni e la lontananza dalla costa significano anche costi estremamente elevati per rifornimenti energetici inquinanti e spesso inaffidabili. Eppure molte isole sono letteralmente benedette da sole, vento e acqua, le materie prime dell’energia rinnovabile. A El Hierro lo sanno e la più piccola delle Canarie, con 10.700 abitanti ma molti più turisti attratti da una terra di rocce laviche, spiagge, scogliere, foreste ed acque cristalline, è ormai tutto pronto per l’attuazione del Plan de Sostenibilidad approvato il lontano 27 novembre del 1997 dal Cabildo per far diventare l’isola un luogo completamente autonomo dal punto di vista energetico.
Il Cabildo di El Hierro, Unelco e l’Instituto Tecnológico de Canarias (Itc) hanno ormai completato il progetto “Central Hidroeólica de El Hierro” che ne farà la prima isola spagnola energeticamente autonoma grazie alle energie rinnovabili. Il progetto, che inizialmente aveva un costo di 64,7 milioni di euro è stato promosso da Gorona del Viento El Hierro, partecipata dal Cabildo Insular (60%), Endesa (30%) e Itc (10%).
Per conseguire l’autosufficienza energetica basata sulle rinnovabili si utilizza l’eolico, ma il problema sorge quando (raramente) non c’è abbastanza vento. La cosa è stata risolta realizzando accumulo di energia idraulica con un sistema di bacini artificiali, uno superiore di 500.000 m3 ed uno inferiore da 150.000 m3, alimentati dalle pale eoliche da 11 Mw che servono anche ad azionare le pompe che portano l’acqua dal bacino inferiore a quello superiore. Così, quando non c’è abbastanza vento per far girare le pale eoliche, l’acqua del bacino superiore ritorna in quello più in basso attraverso un sistema di turbine da 11,32MW, producendo abbastanza energia idroelettrica per soddisfare i bisogni dell’isola.
El Hierro ha puntato fin dagli anni ’80 su un modello di sviluppo basato sul rispetto per il patrimonio dell’isola e sulla conservazione delle sue risorse naturali. Tomas Padrón, presidente del Cabildo de El Hierro, spiega che «A quel tempo, queste linee guida sembravano essere in contraddizione con le dinamiche sociali ed economiche delle Isole Canarie che cercavano di attirare un turismo di massa costruito sulle fondamenta di una spettacolare business immobiliare. Ora ci dà grande soddisfazione poter dire che abbiamo visto che la strada scelta dal popolo di El Hierro è stata quella giusta e siamo orgogliosi di vivere in armonia con un habitat naturale che è rimasto in gran parte non influenzato dalla mano dell’uomo».
Ma la centrale idro-eolica, che è diventata il fiore all’occhiello di El Hierro, sarebbe difficilmente fattibile in un’isola italiana con gli stessi vincoli: El Hierro nel 2000 è stata dichiarata dall’Unesco riserva della biosfera ed è protetta dalle Direttive europee Habitat e Uccelli, in una situazione simile la lotta contro le pale eoliche nel nostro Paese sarebbe scattata in automatico. Ma Unesco, Ue, ambientalisti ed amministratori locali hanno fatto i loro conti ed hanno capito che l’importazione, lo stoccaggio e il consumo di i 6.000 tonnellate di gasolio all’anno, che emettono 18.700 tonnellate di CO2, il 20% delle quali servono a far funzionare tre dissalatori per l’acqua potabile e l’irrigazione, erano molto più dannose per l’ambiente di 5 pale eoliche e di due piccoli bacini idroelettrici, uno realizzato sul fondo di un cono vulcanico ad un altro nella parte superiore del vulcano a 700 metri sul livello del mare.
Padrón nelle sua presentazione all’Unesco sottolineava: «Il “Proyecto El Hierro 100% Energías Renovables” renderà la nostra isola prima in Europa ad essere rifornita con energie rinnovabili, trasformandoci in un punto di riferimento mondiale nella realizzazione dell’autosufficienza ed auitonomia energetica con sistemi basati sull’energia pulita». L’impianto idro-eolico ha dovuto superare rigorosi criteri ambientali per assicurarsi che non influenzerà negativamente l’ecosistema dell’area e gli sviluppatori del progetto hanno dovuto rimuovere e ripiantare l’habitat della macchia autoctona, piantumare gli argini protettivi e proteggere una particolare varietà di cipresso.
La benedizione degli ambientalisti spagnoli è arrivata il 14 gennaio da Juan Carlos Del Olmo, presidente del Wwf España, che, in visita all’impianto idro-eolico, ha detto: «Vedo in El Hierro un esempio per risolvere il problema energetico a livello mondiale». Del Olmo, il direttore conservazione del Wwf España Enrique Segovia e il rappresentante della a Fundación Zeri in Spagna, Eduardo Ferreira, hanno partecupato a diversi workshop organizzati da Gorona del Viento sull’autosufficienza energetica ad El Hierro. Del Olmoha ha detto che «La realtà che vive il pianeta, soffrendo gli effetti negativi del cambiamento climatico, dell’esaurimento dei combustibili fossili ed altri, non lascia spazio ad altre opzioni che non siano quelle di agire il più rapidamente possibile. Dobbiamo trovare un equilibrio tra lo sviluppo umano e la conservazione ambientale, un cambiamento di modello con uno speciale protagonismo del settore energetico. La sostituzione massiccia di energia convenzionale con fonti rinnovabili e la tendenza verso l’efficienza energetica sono essenziali e bisogna tenerne di conto in tutto il mondo e El Hierro è estremamente avanzata in questo senso (…) La centrale sarà una stella polare per il settore turistico insulare. Spero che il nuovo Plan Estratégico che sta elaborando il team di governo nel Cabildo Insular continui a tenere alta la bandiera della sostenibilità».
L’intero progetto produrrà tre volte l’energia di base necessaria sull’isola, soddisfacendo i bisogni di residenti, cooperative agricole, conservifici di frutta e pesce e dei 60.000 turisti che visitano ogni anno El Hierro. L’eventuale eccedenza di energia elettrica verrà utilizzata per i 3 dissalatori che producono più di 10 milioni di litri di acqua al giorno.
L’accumulo di energia attraverso il pompaggio idroelettrico non è una novità: impianti del genere esistono in numerosi Paesi di tutto il mondo, ma quello di El Hierro è il primo a non usare energia prodotta in modo convenzionale. La partnership Gorona del Viento si aspetta di guadagnare più di 5 milioni di euro all’anno con la vendita di energia elettrica e di risparmiare quasi 2,5 milioni di dollari all’anno in importazioni di diesel. Alla fine l’intero progetto è costato circa 93 milioni dollari, la metà dei quali è stato finanziato dall’Unione europea, i partner del progetto pensano di recuperare i loro investimenti in tempi relativamente brevi. Una volta che il sistema si sarà ripagato, il gettito, a parte l’importo utilizzato per la manutenzione del sistema, sarà rinvestito nell’economia locale.
Prossimo obiettivo del Cabildo di El Hierro è quello di sostituire tutte le 4.500 delle auto che circolano sull’isola con veicoli elettrici. Secondo quanto detto al Time da Javier Morales, assessore alla sostenibilità di El Hierro, «Se vendono l’energia elettrica allo stesso prezzo del gas possono recuperare i 90 milioni di dollari in costi infrastrutturali in 10 anni. Le batterie dei veicoli elettrici saranno ricaricate con l’energia in eccesso dalla centrale idro-eolica. L’intero sistema sarà integrato. Siamo oltre il green. Quando la centrale elettrica e il sistema delle auto interagiranno, sarà come se collidessero delle galassie».
L’isola ha anche avviato un programma di solare termico per sostituire s gli scaldabagno elettrici e un programma di tetti fotovoltaici. I piani del Cabildo prevedono che tutte le cooperative agricole dell’isola passino alla produzione biologica ed ogni azienda verrà fornita di un biodigestore che converte i rifiuti in metano per il carburante ed i fertilizzanti.
«In un primo momento, era semplicemente una questione di diventare più autosufficienti – conclude Padrón – Eravamo completamente dipendenti dai rifornimenti esterni e potevamo essere tagliati fuori da un momento all’atro, senza preavviso. Ma poi, con la crisi energetica globale e il cambiamento climatico e tutto ciò che è successo, abbiamo realizzato di valere molto di più». Infatti l’impianto idro-eolico di El Hierro è già diventato un modello per progetti di energia rinnovabile in altre comunità isolate ed insulari: progetti simili sono allo studio nelle isole greche di Icaria e Creta ed in quella portoghese di Madeira.