Rossi al governo: «Stanzino almeno 2 miliardi all'anno per la messa in sicurezza del territorio»
Maltempo in Toscana: il 3 febbraio la Giunta regionale dichiara lo stato di emergenza
[31 Gennaio 2014]
La Giunta regionale della Toscana, nella seduta di lunedì, dichiarerà lo stato di emergenza per le zone colpite dall’alluvione e approverà anche una legge per dare un sostegno immediato alle popolazioni colpite , che prevede un finanziamento fino ad un massimo di 5.000 euro per le famiglie con reddito Isee fino a 36.000 euro.
L’ordinanza di evacuazione preventiva nella frazione di Roffia nel comune di San Miniato, è stata nel frattempo revocata stamani dal sindaco Vittorio Gabbani. Gli argini della cassa di espansione hanno retto e il livello dell’Arno risulta in diminuzione.Intanto le ruspe sono arrivate a Roffia per ripristinare gli argini e completare le casse di espansione.
Le misure immediate che la Regione sta mettendo in cantiere per fronteggiare l’emergenza le ha annunciate il presidente della Regione, Enrico Rossi, durante il sopralluogo, con i tecnici della protezione civile regionale, in provincia di Pisa.
Rossi ha avuto una serie di incontri con amministratori locali e tecnici, prima a San Miniato e poi a Ponsacco, per valutare le necessità e gli interventi più urgenti. Il presidente toscano ha detto che «A San Miniato la Regione finanzierà con 2 milioni di euro un intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza degli argini e il completamento dalla cassa d’espansione di Roffia. Oltre ad approvare la dichiarazione di stato d’emergenza per le zone colpite e alla legge per dare un sostegno immediato alle famiglie colpite, chiederemo al governo di mettere un po’ di soldi per la sicurezza idraulica. Servirebbero almeno 2 miliardi, che potrebbero essere recuperati dal rientro dei capitali illegalmente esportati all’estero. Noi, in Toscana, con le sole nostre forze, dal 2010 ad oggi, abbiamo fatto interventi di prevenzione per 250 milioni. Se il presidente del consiglio Letta ci desse una mano, nel 2014 potremmo fare investimenti per ulteriori 100 milioni».
Rossi ha affrontato poi la questione generale del dissesto idrogeologico: «Ancora una volta piove, l’Italia si allaga e frana ma la buona politica deve reagire. Per la sicurezza e la tutela del territorio occorre passare dall’ emergenza alla prevenzione. Noi, in Toscana, non siamo stati fermi e abbiamo fatto le scelte fondamentali, realizzando un cambiamento politico e amministrativo». Poi ha ricordato tutte le misure che la Regione ha messo in campo per la prevenzione del rischio idraulico: «Nel 2011 è stato istituito il divieto di edificazione assoluta nelle aree ad elevato rischio idraulico, oltre 1000 kmq pari al 7% del territorio pianeggiante della regione. La giunta ha poi varato la nuova legge sul governo del territorio che vieta l’edificazione nelle aree agricole, che è ora all’ approvazione del consiglio regionale. Ancora, proprio in questi giorni, la giunta ha dato il via libera al piano paesaggistico, che ora andrà in consiglio regionale. Ma non è tutto.Con legge regionale si sono riordinate le competenze sui corsi d’ acqua ed è ora chiaro a chi spetta la responsabilità della manutenzione. Nonostante i tagli che abbiamo subito, in questi cinque anni abbiamo attivato, senza aiuto dello Stato centrale, 250 milioni di euro in interventi di prevenzione e messa in sicurezza. Se anche il governo e il parlamento avessero fatto come noi, tutta l’ Italia avrebbe realizzato una svolta sul tema del governo del territorio. Ma, come si vede, il dibattito politico in questi giorni in gran parte si è arenato sui ‘puntini’ e, davvero, c’ è da chiedersi fino a quando certa politica potrà abusare della pazienza dei cittadini».
Rossi ha poi rivelato che ieri sera lo ha chiamato il presidente del Consiglio Letta ed ha aggiunto: «Mi ha fatto piacere la sua telefonata. Gli scriverò una lettera sui punti sopra descritti e gli chiederò di valutare l’opportunità di fare altrettanto a livello nazionale. Soprattutto mi aspetto che il governo e il parlamento stanzino almeno un paio di miliardi all’ anno per la messa in sicurezza del territorio. L’Europa capirà e i soldi si possono trovare cercandoli nell’ evasione fiscale e nei capitali portati illegittimamente all’ estero».
Rossi è andato anche a Volterra dove ci sono 11 famiglie evacuate per il crollo di una trentina di metri delle antiche mura, ed ha detto: «Volterra è una città ferita e ha bisogno di cure immediate. La voragine, provocata dal crollo delle mura medioevali fa davvero impressione, con le abitazioni rimaste lì, attaccate sullo strapiombo. Martedì i tecnici della Regione saranno sul posto per un sopralluogo».
Ritornando sulla telefonata con Letta, che ha confermato l’attenzione del governo e l’impegno del prefetto Gabrielli e della Protezione civile ad intervenire, Rossi ha sottolineato: «Ci contiamo, consapevoli che l’impegno sarà gravoso e richiederà uno sforzo consistente. Prima di tutto dobbiamo pensare alla messa in sicurezza e ad una valutazione dei danni e poi far partire, con la massima urgenza, la ricostruzione della cinta muraria. La situazione è difficile, ma tutto ciò che deve essere fatto va fatto, e il prima possibile».