A Firenze pedala la rivoluzione dei 30 all’ora
Una manifestazione in Oltrarno per chiedere una città più a misura di pedoni e ciclisti
[26 Luglio 2013]
Si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni di civile protesta dei cittadini, sostenute dalle associazioni ambientaliste dei ciclisti, per chiedere di ridurre l’aggressività e la presenza del traffico motorizzato nei centri abitati.
Ieri è stata la volta dei cittadini dell’Oltrarno di Firenze, una zona che da Porta Romana all’Arno può essere agevolmente percorsa a piedi e in bicicletta in pochi minuti, e dove anche le distanze per raggiungere il Duomo o la stazione di Santa Maria Novella sono molto ridotte.
La protesta che si è svolta nel pomeriggio anche con un “flash mob” chiedeva semplici ma concreti interventi per quelle strade – via Romana, via Maggio, via dei Serragli e i Lungarni di quel tratto – che sono costantemente aggredite non solo da elevati flussi di transito di auto, moto e bus, ma soprattutto (e verso questi si è diretta in particolare la protesta) da enormi bus turistici e da mezzi che transitano a velocità elevate, noncuranti del limite di 30 km/h che vi è su tutte le strade all’interno dei viali, ma che raramente viene fatto rispettare.
La campagna lanciata da Anci, Legambiente, Fiab, Salvaciclisti e altre associazioni in occasione degli Stati generali della bicicletta dell’ottobre scorso e della manifestazione “mobilitànuova” a Milano del 4 maggio scorso, per una generalizzata, controllata e rispettata estensione delle zone 30 a tutti i centri urbani, si pone proprio in consonanza con le richieste della protesta di ieri in Oltrarno a Firenze.
Ricordiamo a questo proposito che da decenni importanti città europee come Graz, Chambery e recentemente anche Zurigo e Lubiana, hanno introdotto, ma non solo con l’inserimento di cartelli, le zone 30 estese a tutta la città.
Forse Firenze, cominciando proprio da Oltrarno, dovrebbe impegnarsi di più a rendere reale la promessa di una città a misura di pedoni e ciclisti, che le zone 30 possono consentire, se efficacemente realizzate.
di Sergio Signanini, esperto di mobilità sostenibile per greenreport.it