Il disegno di legge per le città a 30 km/h è stato presentato alla Camera dei deputati
«La proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana»
[26 Luglio 2023]
Sulle strade italiane muoiono quasi 9 persone al giorno, cui si aggiungono 500 feriti gravi – la metà delle vittime sono pedoni e ciclisti –, in prevalenza a causa della velocità eccessiva dei veicoli.
Sono infatti le città il teatro del 73% degli incidenti, che per oltre la metà dei casi vedono come cause principali l’eccesso di velocità.
Per questo un’articolata piattaforma di associazioni ambientaliste e della società civile – ovvero Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Kyoto club, Amodo, Clean cities campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi – ha promosso il disegno di legge “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”, presentato oggi alla Camera dei deputati.
Il testo è stato adottato come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV prefiggendosi proprio come scopo quello di offrire una cornice quadro nazionale per le città e i centri abitati con il fine ultimo di aumentare la sicurezza stradale.
«La proposta di città 30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana, come dimostra anche la città di Bologna, il primo grande centro italiano che si è mosso concretamente in questa direzione», spiegano le associazioni promotrici. Gli esempi positivi in quest’ambito, del resto, arrivano già da mezza Europa.
Le cosiddette città30 sono già realtà da Grenoble in Francia a Graz in Austria, alla Città metropolitana di Bruxelles in Belgio, da Londra in Gran Bretagna a molte città spagnole e in Scozia. E i risultati si vedono.
A Londra, dopo l’approvazione dei limiti di 20 mph, le morti sulle strade si sono ridotte del 25%, mentre gli investimenti di pedoni si sono abbassati del 63%; a Bruxelles invece, dopo un anno dall’inaugurazione della “città 30 km/h”, avvenuta nel gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi.
Guardando all’Italia, la proposta di legge firmata dai deputati Roberto Morassut (primo firmatario della Pdl), Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e altri propone in un corpus di 18 articoli una visione organica di Città 30, non solo come abbassamento del limite di velocità, ma anche come ridisegno delle strade urbane, maggiori controlli ed educazione.
In particolare vengono recepite tre delle norme europee più avanzate: quella spagnola, sulla riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, quella inglese sulla gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada in proporzione alla potenzialità di indurre un danno agli altri, e quella francese sulla promozione di una cultura della mobilità sostenibile negli spot tv.
Il cuore della legge è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h.
«Al contrario della proposta del ministro Salvini, che colpisce solo gli abusi alla guida e si accanisce contro la mobilità sostenibile – sottolineano le associazioni – le città 30 km/h possono svolgere efficacemente la funzione di colmare un imperdonabile ritardo tutto italiano che costa ogni giorno vite umane».