La Toscana ora ha un Piano integrato delle infrastrutture e della mobilità
[26 Luglio 2013]
La Giunta regionale toscana dopo un lungo percorso di studio, definizione e concertazione ha adottato il Priim (Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità).
Il Piano istituito con legge regionale 55/2011, dà attuazione alla programmazione strategica definita dal Programma regionale di sviluppo (Prs), è coerente con il Piano di indirizzo territoriale (Pit) e delinea il futuro a breve termine (2014-2020) infrastrutturale della Toscana nel settore dei trasporti.
Nel piano si parla di ferrovie, autostrade, porti, aeroporti, interporti, trasporto pubblico locale, viabilità regionale e mobilità ciclabile. «Il Priim è un atto di programmazione fondamentale per lo sviluppo della Toscana e per la vita di tutti i cittadini», ha dichiarato l’assessore regionale alle infrastrutture ed alla mobilità Vincenzo Ceccarelli.
«Rappresenta una novità assoluta – ha aggiunto – dato che mai prima d’ora la programmazione delle infrastrutture e quella della mobilità erano state pensate e razionalizzate nell’ambito di uno stesso piano. Esistevano piani diversi, procedure diverse, tutto era più complicato. Abbiamo voluto superare queste eterogeneità. Il lavoro è stato lungo, ma quello che ne è derivato è una visione d’insieme del futuro della mobilità, della logistica e della rete infrastrutturale in Toscana, una programmazione che si inserisce con coerenza in quella nazionale ed europea. Questo piano ci permetterà di rendere più rapide ed efficaci la programmazione e la gestione di tutti gli interventi che riguardano le infrastrutture ed i trasporti. Maggiore velocità, dunque, e maggiore incisività nel rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio».
Tra le opere-chiave contenute nel Priim ci sono: l’ultimazione della gara per dare alla Toscana un gestore unico del servizio di trasporto pubblico su gomma; la realizzazione del nodo per l’alta velocità ferroviaria di Firenze; quella dei raccordi ferroviari del Porto di Livorno e la ferrovia Pistoia – Montecatini; il completamento del Corridoio tirrenico, della E78 Grosseto-Fano, l’adeguamento e messa in sicurezza della SGC FI-PI-LI e della Firenze-Siena, gli assi viari di Lucca; l’integrazione gestionale tra gli aeroporti di Pisa e di Firenze oltre al miglioramento dell’offerta infrastrutturale dell’aeroporto di Firenze; il completamento delle linee 2 e 3 della tranvia di Firenze e la sua integrazione verso Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio; la realizzazione del People mover a Pisa; l’avvio di nuovi piani regolatori portuali per Livorno, Piombino e Marina di Carrara; la realizzazione della ciclopista dell’Arno e nuovi interventi per la mobilità ciclabile in ambito urbano; nuovi bandi per sicurezza stradale per gli enti locali; sviluppo dell’informazione in tempo reale nei servizi di trasporto pubblico e di mobilità (infomobilità).
Molti di questi progetti sono condivisibili anche se alcuni come la realizzazione della tramvia stanno trovando notevoli difficoltà. L’ultima venuta alla luce proprio oggi con il blocco dei Fondi europei per vizi procedurali che riguardano anche la tramvia. Complessivamente la Toscana vede congelati 50 milioni di euro da utilizzare in vari settori e quindi dovrà fornire chiarimenti entro settembre per vedere sbloccati i finanziamenti.
Tra gli interventi contenuti nel Prim bene la messa in sicurezza della FI-PI-LI, meno bene se si parla di terza corsia per la stessa superstrada. Non condivisibile la realizzazione della Bretella Prato-Lastra a Signa, mentre molto positive le proposte sula mobilità ciclabile: il Priim prevede il progetto di rete regionale della mobilità ciclabile, composta da ciclopista dell’Arno, ciclopista Tirrenica (lungo la costa), ciclopista Francigena (lungo la via dei pellegrini), itinerario dei ‘Due Mari’ (Grosseto-Siena-Arezzo, con ipotesi di prolungamento fino all’Adriatico) e Sentiero della bonifica nell’aretino. A questi itinerari si somma la rete delle ciclostazioni. Positiva l’idea di prolungare alcune linee tramviarie fiorentine verso centri urbani contermini: a tal proposito per quanto riguarda l’intera Piana Metropolitana Fi-Po-Pt dovrebbe essere approfondita l’idea-progetto del Tram-Treno di Legambiente Toscana e gruppo di lavoro Labmob. Rimanendo nell’area della Piana non condivisibile invece l’adeguamento dello scalo aeroportuale fiorentino come previsto dalla Variante al Pit.
Particolare attenzione dovrebbe essere posta alla mobilità nei centri urbani (pensando anche ai pedoni), non dimenticando la logistica delle merci e a tal proposito dando spazio a progetti innovativi ed integrati come Trames che riguarda l’interporto di Prato. Per ciò che attiene gli investimenti nel triennio 2013-2015 dal bilancio regionale sono stanziati 1,724 miliardi di euro destinati a potenziare e migliorare la rete delle infrastrutture e dei trasporti. Di queste risorse, 448 milioni sono andati alle infrastrutture e 1276 milioni ai trasporti. Il Patto di stabilità frena, però, la spesa sia della Regione che degli enti locali, indipendentemente dalle loro disponibilità di bilancio.