Resta invece in affanno Piombino a causa delle difficoltà nel comparto siderurgico

Lo sviluppo del porto di Livorno corre sui binari: nell’ultimo anno 2.817 treni nello scalo

Guerrieri: «Nel 2023 raddoppieremo gli sforzi per favorire ulteriormente il trasferimento di merce oggi movimentata solo su gomma». Previsti investimenti da 70 mln di euro

[17 Marzo 2023]

Il servizio Studi e statistiche dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno settentrionale documenta come nel 2022 sia cresciuto del 35,8% il traffico ferroviario nel porto di Livorno, che nell’ultimo anno conta 2.817 treni  e 47.412 carri arrivati e partiti.

Allargando l’osservazione all’intero comprensorio i treni sono stati 3.468 (con un incremento su base annua del 30,4%) e 54.217 i carri (+22,6%).

Andando più nel dettaglio dell’analisi merceologica, sul fronte del traffico container i treni in entrata e in uscita dall’Interporto Vespucci e dai terminal Lorenzini e Tdt sono stati 2.430, il 39% in più rispetto ai valori del 2021. Di fatto la modalità ferroviaria rappresenta oggi oltre il 18,7% della domanda complessiva di traffico container nel porto.

Per quanto riguarda invece i prodotti forestali, sono arrivati e partiti dai terminal di riferimento (Marterneri e Cilp) 257 treni, con un incremento del 16% sul 2021 (quota rail al 10,3% del totale)

Con riferimento alle auto nuove, nel 2022 sono transitati dai terminal di riferimento 152 treni, con un aumento del 130% su base annuale (quota rail al 2,8%).

Sul traffico rinfusiero e, in particolare, cerealicolo, la modalità ferro non è stata invece così battuta nell’anno appena trascorso, dato che i treni arrivati e partiti dal porto nell’anno sono stati appena 10, con un decremento del 77% sul 2021.

Infine, per quel che concerne le rinfuse liquide, nel 2022 Costiero Gas, Eni e Neri depositi costieri hanno visto arrivare e partire dai propri terminal 531 treni, 31 in più rispetto all’anno precedente (quota rail al 3,9%).

Rispetto a Livorno va molto peggio nel porto di Piombino, dove si è fatta sentire la crisi del polo industriale piombinese e dei suoi stabilimenti storici, Jsw Steel Italy e Liberty Magona. Nell’anno appena trascorso sono stati movimentati 345 treni, il 35,4% in meno rispetto al 2021. 4.693 i carri, il 56,1% in meno su base annuale.

«I dati statistici del 2022 riferiti al traffico ferroviario parlano di un sistema portuale a due velocità: se Livorno continua a crescere, Piombino risulta chiaramente in affanno a causa della situazione di difficoltà in cui si trova il settore siderurgico – spiega il presidente dell’Adsp, Luciano Guerrieri – Nel 2023 raddoppieremo gli sforzi per favorire ulteriormente il trasferimento di merce oggi movimentata solo su gomma».

In tutto verranno investiti 70 milioni di euro, una quota parte dei quali da destinare, a Livorno, alla realizzazione di un nuovo terminal ferroviario presso il terminal crociere e all’ammodernamento dei binari in due aree nevralgiche dello scalo portuale: quella dei prodotti forestali e quella delle autostrade del mare e del traffico multipurpose.

A Piombino si prevede invece di realizzare un nuovo raccordo base per collegare le attuali aree operative portuali/retroportuali e le nuove banchine all’infrastruttura ferroviaria nazionale e di realizzare nuovi binari, ove possibile a modulo 750, a servizio delle nuove banchine.

Fondamentale, poi, a livello di sistema, la connessione ferroviaria tra l’Interporto Vespucci e il porto di Livorno. L’opera dello scavalco, i cui lavori sono cominciati nel 2022, verrà ultimata nel 2024. Nel frattempo verranno portati avanti i lavori per la realizzazione del collegamento tra l’Interporto Vespucci e la linea PisaCollesalvetti-Vada, opera del valore di 160 milioni di euro, interamente coperta dal contratto di programma Rfi-Mims 2022-2026 e di cui si prevede di completare l’iter procedurale/ambientale nell’anno in corso.

«Questa amministrazione – conclude Guerrieri – non ha mai trascurato l’importanza strategica dell’intermodalità. Il nostro obiettivo è quello di rendere ancora più performante il nostro sistema portuale, grazie al potenziamento delle connessioni ferroviarie e a una dotazione infrastrutturale ancora più avanzata».