Non solo gestore unico: quale futuro per il trasporto pubblico locale in Toscana
Perini (Cispel): «Dare un servizio adeguato ai cittadini laddove si va evidenziando un elemento di criticità, come ad esempio la domanda debole, che può mettere in crisi interi territori delle aree interne della Toscana»
[25 Ottobre 2022]
Mancano solo pochi giorni al primo compleanno per l’operatività di Autolinee toscane, il gestore unico del servizio di trasporto pubblico locale (tpl) in regione, ma restano ancora molti aspetti da definire sul campo, di cui si è discusso oggi a Firenze nell’ambito di un convegno sul tpl organizzato da Confservizi Cispel Toscana in collaborazioni coi Comuni (Anci) e le Province (Upi) del territorio.
«Le aziende pubbliche toscane del tpl possono tornare sulla scena per dare il loro contributo per offrire un servizio di qualità e garantire quei km che rischiano di mancare nello scenario che si è palesato», spiega il presidente Cispel, Nicola Perini.
L’associazione regionale che rappresenta le aziende attive nei servizi pubblici locali ricorda che Autolinee toscane eroga nel primo anno 110 milioni di km, più dei 106 milioni previsti dalla gara per i primi due anni, per successivi adeguamenti dell’offerta avvenuti dopo il 2014, anno in cui furono fissati i servizi previsti in gara. Dopo il secondo anno i km del “lotto forte” si ridurranno, sostituiti in parte di lotti a domanda debole.
Cinque province metteranno in gara i servizi a domanda debole dal 2023 per circa 9 milioni di km. Il gestore unico ha previsto inoltre subconcessioni per un valore cha va da 2 a 12 milioni di km.
Si apre così una finestra di circa 20 milioni km, cui va aggiunto come opportunità il servizio scolastico erogato dai singoli Comuni per un ulteriore valore di circa 24 milioni di km.
I gestori pubblici locali (Ctt Nord, Tiemme, Copit) hanno in varia misura conservato asset funzionali al servizio (depositi, bus per servizi scolastici e turistici) o sono comunque proprietari di mezzi non trasferiti al nuovo gestore. L’eventuale svolgimento del servizio all’interno delle finestre sopra descritte potrebbe consentire a queste aziende di continuare la propria attività, conservando così in parte il proprio ruolo industriale, definendo eventualmente un assetto consortile per partecipare alle gare.
«A distanza di un anno dall’avvio del servizio da parte del nuovo gestore unico, il prossimo 31 ottobre – informa il presidente di Upi Toscana, Gianni Lorenzetti – dovranno essere finalizzate da parte di Autolinee toscane le progettazioni per l’attivazione delle procedure previste per la realizzazione dei lotti deboli, così come definito nelle intese di gara. Oggi è oggettivamente palese che accordi presi dieci anni fa non rispecchino i bisogni dei cittadini che sono mutati e non sono più corrispondenti al momento storico che viviamo. I tagli previsti sono concentrati nelle tratte extraurbane e in specifiche aree, è opportuno quindi conoscere dove si trovano le situazioni critiche, sulla base della rete attuale, per una verifica puntuale delle situazioni più fragili che devono essere salvaguardate anche con soluzioni innovative. Upi Toscana ha richiesto la convocazione della Conferenza permanente del Tpl con Regione Toscana, Anci, aziende e Cispel, per affrontare il problema a livello complessivo».
Ora la palla torna in mano alla politica: «Oggi insieme a Province e Comuni siamo qui per fare chiarezza su quale può essere il ruolo delle aziende toscane, per dare un servizio adeguato ai cittadini della nostra regione, laddove si va evidenziando un elemento di criticità, come ad esempio la domanda debole, che può mettere in crisi interi territori delle aree interne della Toscana – sottolinea Perini – Tocca alle istituzioni – Regione, Province, Comuni – fare la propria parte, per il bene della collettività. Le aziende sono a disposizione, c’è una riflessione in atto tra tutti gli attori protagonisti, per la quale auspico ci sia anche un’assunzione di responsabilità da parte della politica regionale».
«Autolinee toscane – commentano nel merito dal gestore unico – sta facendo più chilometri (più servizio) rispetto al passato con meno mezzi, meno asset (e meno autisti, aggiungiamo noi), ossia senza quegli strumenti necessari e indispensabili al servizio, strumenti sui quali i precedenti gestori potevano contare e che si sono tenuti generando, com’è chiaro, un impatto negativo sulla nostra operatività. Sono quelle mancanze su cui, fin dal primo giorno del nostro ingresso, stiamo impegnando tutte le risorse e sforzi possibili. Comprendiamo quindi oggi al meglio le ragioni delle scelte delle aziende del Cispel, utili a loro per altre e future legittime attività economiche. Ma ci domandiamo se i Comuni soci di quelle aziende, e quelli che lavoravano con le precedenti aziende private del loro consorzio, sono mai stati informati prima di quelle scelte e degli evidenti e prevedibili effetti. Effetti – derivanti da mancanza di autisti, bus e strutture – che sono alla base dei disservizi attuali. Fin dal nostro ingresso, abbiamo sottolineato queste mancanze, oggi pubblicamente confermate durante il convegno di Cispel. Ribadiamo il nostro impegno a collaborare con tutti, a partire dalle istituzioni, partendo dalla realtà dei problemi per provare a risolverli. Se fossimo stati invitati al loro convegno, avremmo espresso questa volontà di collaborare anche con le aziende del territorio (peraltro alcune già collaborano con noi), già menzionata in passato. E la confermiamo oggi».