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Gli ambientalisti: «I pedaggi servano a potenziare la linea ferroviaria esistente»

Raddoppio autostradale del Frejus, Legambiente a Lupi e Chiamparino: «Limite al numero di tir»

 |  Trasporti e infrastrutture

Mentre scriviamo a Bardonecchia   è in corso la cerimonia in corso a Bardonecchia per la caduta dell’ultimo diaframma del secondo tunnel del Frejus, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale del Cigno Verde, e Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, non sono tra quelli che esultano: «Per un decennio ci hanno voluto far credere che la seconda canna del Frejus servisse a mettere in sicurezza la prima. Oggi è chiaro a tutti che si tratta di un vero e proprio raddoppio del tunnel autostradale che non farà altro che incentivare unicamente il trasporto inquinante su gomma a scapito di quello su rotaia. Una bella contraddizione per chi come il ministro Lupi utilizza strumentalmente ogni giorno il tema dello spostamento delle merci da gomma a rotaia per giustificare opere inutili e dannose come la Tav in Valsusa e il Terzo Valico».

Infatti, come sottolineano gli ambientalisti, l progetto della “seconda canna” nasce una dozzina d’anni fa dopo l’incidente avvenuto al traforo del Monte Bianco, da cui è scaturita una ricognizione sulla sicurezza di tutte le gallerie stradali e autostradali. Ma Legambiente quasi subito denunciò come dietro al progetto di “tunnel di servizio” del Frejus, rischiava di nascondersi  un raddoppio autostradale vero e proprio. Per Legambiente la vicenda del Frejus «è emblematica della politica dei trasporti alpini italiana» e Cogliati Dezza e Dapavo  concludono: «Per ottenere più sicurezza non è necessario nuovo cemento autostradale, né l’alta velocità ferroviaria, ma una vera politica che disincentivi il trasporto delle merci su gomma attraverso leve fiscali e tariffarie. Per questo chiediamo a partire dal Frejus un impegno immediato al Governo e alla Regione affinchè, analogamente a quanto avviene in Svizzera e in Francia, venga previsto per i tir un limite massimo di transiti giornalieri e l’applicazione di un pedaggio che serva al miglioramento della linea ferroviaria esistente e a rafforzare il servizio per i pendolari. Una misura che peraltro è già prevista dal Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi ratificata nel 2012 dal Parlamento italiano».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.