Consiglio provinciale di Grosseto: «Un gesto inqualificabile che condanniamo con assoluta fermezza»
Orrore a Scansano: testa di “lupo” mozzata e appesa a un palo
«Un atto gravissimo, crudele e incivile che si aggiunge a tutti gli altri atti simili compiuti in questi mesi in Maremma»
[14 Febbraio 2014]
La testa mozzata di un canide, un lupo o un ibrido, è stata appesa a un palo a Scansano (Grosseto) con accanto un cartello irrisorio che inneggia allo sterminio dei predatori. Non è bastato l’incontro in Regione Toscana per affrontare l’emergenza predatori a calmare chi si vuole fare giustizia da sé contro i lupi, ormai diventati il capro espiatorio della pastorizia toscana che ha ben altre origini e responsabili.
Giacomo Bottinelli, responsabile Lav di Grosseto, ha immediatamente chiesto che «il Prefetto convochi subito il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, come previsto dalla legge 189 del 2004 che punisce l’uccisione di animale. Gli onorevoli Sani e Faenzi hanno seminato vento e adesso raccolgono tempesta, insieme alle associazioni degli allevatori con le loro campagne estremiste. E’ una vergogna per tutta la Maremma». La Lav si riferisce evidentemente ai cartelloni stradali raffiguranti un agnello sgozzato apparsi in Maremma nei giorni scorsi.
Anche per Legambiente «l’ennesimo esemplare di predatore ucciso, decapitato e con la testa messa in bella mostra a Scansano è un atto gravissimo, crudele e incivile che si aggiunge a tutti gli altri atti simili compiuti in questi mesi in Maremma».
Il grossetano Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, ribadisce: «Condanniamo con determinazione chi si fa giustizia da sé compiendo uccisioni illegali di lupi e canidi, che non risolvono certo la complessa problematica legata ai continui attacchi alle greggi. Abbiamo più volte ribadito che occorra avviare con atti concreti da parte delle istituzioni una serie di interventi che sostengano e tutelino gli allevatori, presidio insostituibile per il territorio. Ma siamo altrettanto convinti che sia necessaria la tutela del lupo, specie protetta, che si favorisce il ristabilirsi di un equilibrio evidentemente rotto. Ma la Maremma non è il far west e questi atti inconsulti e barbari che si ripetono con esagerata frequenza rischiando di offuscare l’impegno positivo, di associazioni e istituzioni per cercare di mitigare e limitare il fenomeno: recinzioni, educazione dei cani da guardiania, catture dei predatori, azioni concrete per limitare il randagismo, rimborsi dei danni diretti e indotti, ecc. Chiediamo agli organismi preposti e alle Forze dell’Ordine di effettuare maggiori e capillari controlli per arginare con forza questi fenomeni che non restituiscono certo della Maremma e dei maremmani un’immagine legata ne all’etica e al vivere civile ne al rispetto delle leggi».
Legambiente assicura che «continuerà a impegnarsi con determinazione affinché si contribuisca in modo chiaro a ristabilire un equilibrio più che mai necessario tra allevamenti e presenza di predatori così come è avvenuto in altre aree del Paese».
E’ arrivata anche la condanna del il Consiglio della Provincia di Grosseto: «Ignoti e sconsiderati individui stanno buttando alle ortiche le buone ragioni degli allevatori che rivendicano correttamente la protezione delle loro greggi dagli attacchi dei predatori».
La macabra esposizione della testa di canide a Scansano viene definita «Un gesto inqualificabile che condanniamo con assoluta fermezza. La testa dell’animale è stata esposta in modo macabro accanto ad un cartello pieno di idiozie». Il Consiglio provinciale sottolinea «Il rischio che certe azioni possano nuocere ai progetti messi in campo in questi anni dalla Provincia di Grosseto, insieme alle associazioni agricole e alle associazioni ambientaliste e con il contributo determinante gli allevatori che hanno sempre partecipato attivamente».
Poi la provincia fa un bilancio non certo esaltante dell’impegno delle istituzioni: «Sono 4 anni che la Provincia di Grosseto denuncia l’incremento costante del fenomeno della predazione delle greggi in Maremma e sul Monte Amiata. E soltanto di recente la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha adottato una risoluzione, che impegna il Governo ad adottare azioni tese a limitare e contenere il fenomeno degli attacchi al patrimonio zootecnico e ad assumere, in sede europea, iniziative necessarie per adeguare il quadro normativo alle esigenze dell’agricoltura italiana, al fine di assicurare la sostenibilità delle attività agricole e zootecniche nel rispetto dell’esigenza di tutelare le specie animali. Nessuna risposta concreta e risolutoria è arrivata in questi mesi dalle istituzioni nazionali e da quelle regionali al punto che un mese fa la Provincia ed i sindaci del territorio grossetano più interessato dagli attacchi dei predatori hanno inviato una serie di proposte puntuali con un appello al Governo, al Parlamento e alla Regione Toscana, perché mettano mano ad un nuovo Piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo, scaduto ormai da 5 anni, alla regolamentazione degli ibridi lupo-cane, al contenimento del randagismo canino e al ripristino degli indennizzi diretti all’allevatore. Oggi il Consiglio provinciale riafferma con forza la volontà di ricostruire il necessario equilibrio tra l’attività degli allevatori e la presenza dei predatori, a tutela dell’immagine di civiltà che le popolazioni della Maremma e dell’Amiata hanno dimostrato da sempre conservando un ambiente ed una biodiversità che tutto il mondo apprezza».