Il gruppo algerino promette 700 milioni di euro d’investimenti, ma il piano dov’è?
Piombino, il “documento” presentato da Cevital al governo è già un fantasma
Il ministero dello Sviluppo economico a greenreport: «È all’esame del Governo, non è possibile divulgarlo»
[15 Maggio 2015]
«Il documento illustrato ieri pomeriggio dai vertici del Gruppo Cevital per il rilancio dell’area siderurgica di Piombino non l’abbiamo. È all’esame del Governo, e non è possibile divulgarlo». Dopo vari tentativi, è questa la risposta che ci viene rivolta dall’ufficio stampa del Ministero dello Sviluppo economico, e dai vertici dalle istituzioni pubbliche nazionali fino ai presidi di quelle locali, senza dimenticare sindacati e associazioni ambientaliste, le parole che riecheggiano sono sempre le stesse. Il “documento” presentato da Cevital – nello stringato comunicato ufficiale del Mise non si parla mai esplicitamente di Piano industriale – è all’interno delle segrete stanze, e nessuno sembra averlo in disponibilità. I presenti alla riunione romana sembrano assicurare sulla sua esistenza, oltre che corposità (gira voce di un dossier da un centinaio di pagine), ma ancora una volta altro non c’è se non la necessità di mostrar fiducia. Elemento che certo non manca, oggi, a Piombino e dintorni.
L’intenzione del gruppo Cevital, come noto, è quella di rivitalizzare il polo siderurgico affiancandogli un polo logistico e uno agroalimentare, da foraggiare – questo il principale dettaglio in più arrivato ieri – con 700 milioni di euro in tre anni. Le novità, anche da lato urbanistico e ambientale (in prima fila negli interventi annunciati rimangono le attese bonifiche) sono molte, ma proprio per questo a mano a mano che passano i mesi si sente sempre più la mancanza di una solida base nella quale poterle contestualizzare.
Sulla solidità finanziaria degli algerini sembrano ormai non esserci dubbi. Permangono però quelli sulla redditività degli investimenti proposti, e sui tempi, che certo non sono dettagli di secondaria importanza. Quali prodotti siderurgici ha intenzione di produrre Cevital, a Piombino? Per venderli su quali mercati? Ammortizzando come i 700 milioni di euro annunciati? Le risposte a queste domande, per un’attività industriale come quella che si prospetta a Piombino, appaiono semplici quanto fondamentali. Ma ancora non ci sono. Per la prossima settimana si attende un nuovo incontro con i vertici aziendali, al quale parteciperanno anche i sindacati. Sarà forse l’occasione buona per offrire alla città un Piano industriale degno di questo nome, invece di una nuova carta d’intenti – per quanto dettagliata? L’augurio di tutti è che Cevital sia in grado di mantenere le promesse fatte, e per questo occorre lavorare. Ma, numeri alla mano, al momento rimane tutto ancora da dimostrare.