Riperimetrazioni dei Sin di Massa Carrara e Livorno: risposte opposte da parte del ministero dell’Ambiente
[1 Agosto 2013]
Le proposte della Regione Toscana in merito alla riperimetrazione delle due aree Sin (Sito da bonificare di interesse nazionale) di Massa Carrara e Livorno sono state parzialmente accolte.
La conferenza di servizi relativa al Sin di Massa Carrara ha avuto un esito positivo con il sostanziale accoglimento, da parte del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle richieste di riduzione del perimetro su cui rimane la giurisdizione ministeriale.
Gran parte di quel Sin diventerà quindi Sir (sito di interesse regionale) cioè un’area sulla quale sarà Firenze a determinare interventi e autorizzazioni.
Diverso invece l’esito della Conferenza relativa al Sin di Livorno, al termine della quale non è stata interamente accolta la proposta formulata dalla Regione e quindi il ministero ha ritenuto di mantenere le sue competenze sull’intera area marina, sulla quale Firenze chiedeva di ottenere la giurisdizione.
«Si tratta di un risultato solo parzialmente positivo – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – Mentre è piena la nostra soddisfazione per l’area apuana, il cui passaggio sotto le competenze regionali permetterà di dare risposte chiare ed in tempi rapidi alle richieste di imprese e cittadini, non è così nel caso di Livorno. Per questo oggi ho parlato con il ministro Orlando a cui ho chiesto assicurazioni perché la questione venga affrontata e rapidamente risolta. Crediamo di avere le competenze, le capacità, la volontà e anche i primi finanziamenti per gestire l’area marina labronica, interessata da importanti lavori per l’ampliamento del porto. La Regione Toscana chiede di poterla gestire direttamente, nell’interesse della cosa pubblica e nel rispetto sia delle leggi che delle esigenze ambientali e produttive».
Il Sin di Livorno si estende per circa 20,2 km quadrati dei quali 14,3 marini e di acque interne e quasi 6 a terra. Sicuramente a Livorno resteranno di competenza ministeriale l’area della centrale termoelettrica dell’Enel e quella della raffineria Eni, inclusi gli ex depositi e lo stabilimento Agip mentre per le aree marine rimangono ancora aperte le speranze come fa capire l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini: «Siamo felici per la decisione circa la riperimetrazione del Sir apuano e siamo fiduciosi in un ripensamento circa quello livornese. La gestione regionale delle due aree permetterà di rendere più agevoli le attività di bonifica e risanamento e ci consentirà di favorire il reimpiego delle aree per l’insediamento di nuove imprese e per creare nuova occupazione. E’ la vittoria della semplificazione amministrativa, della sussidiarietà e della vicinanza ai territori, oltre che un premio per il lavoro istruttorio svolto da tutte le amministrazioni interessate per l’economia locale e per i cittadini che risiedono in quelle aree. Resta chiaro che non mancherà il nostro impegno per proseguire l’opera di bonifica dei siti ancora interessati dalla presenza di inquinanti».
Il Sin di Massa Carrara che andrà in gestione quasi completamente alla Regione, ha oggi un’estensione totale di 3.560 ettari, dei quali circa 1.894 a mare e 1.665 a terra relativi all’intera Zia ( Zona industriale apuana), ma anche ampie zone residenziali dei due comuni capoluogo. Le zone che per il loro livello di inquinamento resteranno di interesse nazionale sono quelle della ex Ferroleghe e della ex Enichem.
L’amministrazione regionale attraverso la sua gestione è convinta di poter terminare più velocemente la bonifica dei siti inquinati e far riprendere le attività produttive vigilando, auspicabilmente, sulla sostenibilità delle filiere produttive in territori che comunque rimangono vulnerabili. Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha già disponibili in bilancio 2,2 milioni di euro destinati al Sir di Massa Carrara e 1,7 milioni di euro per il Sir di Livorno, per finanziare le progettazioni e i primi interventi di bonifica.