Procedere l’iter per istituire il servizio di psicologia di base
Salute mentale a picco, in Toscana il 20% degli adulti colpito da depressione maggiore
La diagnosi più diffusa tra i maggiorenni è il disturbo d’ansia generalizzata, mentre 70mila ragazze e ragazzi hanno un problema di distress elevato
[21 Febbraio 2024]
In un’epoca segnata da incertezza, precarietà e competizione sociale feroce, la salute mentale è uno dei primi pilastri a cadere, anche in quella che una volta era nota come Toscana felix.
L’Agenzia regionale di sanità (Ars) è stata audita in Consiglio regionale per presentare una relazione – richiesta dalla commissione Sanità del Consiglio stesso – in merito allo stato della salute mentale della popolazione toscana, che appare a dir poco preoccupante.
Per quanto riguarda i dati sulla popolazione maggiorenne, lo studio evidenzia come nel 2020 quasi il 30% degli adulti residenti in Toscana abbia sofferto di un disturbo mentale nel corso della propria vita, con una prevalenza di diagnosi di episodio depressivo maggiore (20%).
Il 15% ne soffre al momento dell’intervista o ne ha sofferto nel corso dell’ultimo anno: in questo caso la diagnosi più diffusa è il disturbo d’ansia generalizzata.
Coerenti i dati provenienti dalle prescrizioni farmaceutiche, che in Toscana parlano di una popolazione adulta con una media di almeno 6 prescrizioni di antidepressivi l’anno.
Non va meglio guardando i dati della popolazione giovanile, dato che «in Toscana dal 2018 al 2022, nella popolazione tra i 14 ai 18 anni, si registra un aumento del 15% di casi di elevato livello di distress psicologico, caratterizzato da condizione di tristezza, ansietà, frustrazione e stati negativi dell’umore. Il dato, riportato sui numeri assoluti, significa che circa 70mila ragazze e ragazze hanno un problema di distress elevato nella nostra popolazione giovanile».
In molti casi tra i giovanissimi emerge un rapporto complicato col cibo, dato che nel 2022 circa il 10% della popolazione adolescente tra i 14 e i 19 anni rientra in almeno un raggruppamento diagnostico tra anoressia, bulimia e binge eating.
A fronte di un contesto tanto critico, i servizi di cura disponibili per la salute mentale appaiono largamente insufficienti.
Per quanto riguarda in particolare l’aspetto dello studio che ha riguardato la mappatura delle strutture per la salute mentale adulti/adolescenti presenti sul territorio regionale, alla rilevazione Ars hanno partecipato 107 strutture residenziali (su 114 presenti in regione) e 48 semiresidenziali su 73.
In totale, le strutture censite ospitano 2130 persone, e le diagnosi sono per la maggior parte di psicosi schizofreniche, psicosi affettive e disturbi di personalità. Il costo medio giornaliero per gli adulti è 195,6 euro per adulti a carattere intensivo, 154,5 euro per adulti ad alta intensità assistenziale e 243,4 euro per i minori.
«Le strutture residenziali e semiresidenziali mostrano una buona organizzazione interna e un numero di prestazioni elevato – spiega Caterina Silvestri per l’Ars – Tuttavia le informazioni raccolte evidenziano un sistema sovraccarico, con una permanenza media per utente di circa 4 anni. Il numero di posti disponibili nelle strutture residenziali è inferiore a 1.000 unità, con un rapporto di circa 27 posti ogni 100.000 residenti in Toscana. Se consideriamo che la sola psicosi schizofrenica ha una prevalenza nella popolazione adulta di circa l’1 per cento, che corrisponde in Toscana a 31.352 persone, appare evidente il divario tra necessità e disponibilità».
Tra le proposte emerse dall’Ars quella di continuare la ricerca con approfondimenti sul tema dell’accesso ai servizi di salute mentale attraverso un’analisi dei tempi di attesa previsti per effettuare una prima visita ambulatoriale e dei tempi che incorrono tra invio della richiesta, primo accesso e presa in carico.
Nel frattempo, in Consiglio regionale prosegue l’iter di attuazione della legge regionale 15 del 2022 per l’istituzione del servizio di psicologia di base.
Ieri la commissione Sanità ha infatti espresso parere favorevole al regolamento di attuazione della legge regionale sull’istituzione del servizio di psicologia di base approvato dalla Giunta.
Il regolamento disciplina la formazione degli elenchi degli psicologi di base e la gestione degli incarichi convenzionali, promuovendo lo sviluppo omogeneo del servizio di psicologia di base sul territorio regionale, al fine di garantire equità di accesso alle cure psicologiche ed appropriatezza della presa in carico.
Inoltre, prevede che “le singole aziende unità sanitarie locali aggiornino l’elenco degli psicologi iscritti con cadenza biennale, nel rispetto degli istituti contrattuali nazionali e regionali per il personale convenzionato, e provvedano d’ufficio alla revisione periodica dello stesso per verificare la permanenza dei requisiti previsti per l’iscrizione”.