Unicef, la povertà da Covid-19 potrebbe portare a oltre 10.000 bambini morti in più al mese
Sono 54 milioni nel mondo quelli a rischio fame: «Questo porterebbe la malnutrizione a livelli mai visti in questo millennio»
[28 Luglio 2020]
Mentre (anche) in Italia c’è ancora chi fa negazionismo su Covid-19, la pandemia nel mondo continua ad accelerare portando indietro le lancette del progresso: secondo i dati Unicef nel 2019 erano 47 milioni i bambini che soffrivano di malnutrizione acuta a livello globale, mentre adesso potrebbero diventare 54 milioni nel corso dell’anno a causa dell’impatto socio-economico della pandemia da Covid-19. «Questo porterebbe la malnutrizione a livelli mai visti in questo millennio», sottolinea il presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo.
Secondo un’analisi pubblicata su The Lancet, l’80% di questi bambini proverrebbe dall’Africa subsahariana e dall’Asia meridionale, dove si concentra più della metà di questi bambini a rischio. L’analisi di Lancet rileva anche che la prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni potrebbe aumentare del 14,3% nei Paesi a basso e medio reddito quest’anno: un tale aumento della malnutrizione si tradurrebbe in oltre 10.000 bambini morti in più al mese, con oltre il 50% di questi decessi nell’Africa subsahariana.
«Sono passati sette mesi da quando sono stati segnalati i primi casi da Covid-19 ed è sempre più chiaro che le ripercussioni della pandemia stanno causando più danni ai bambini che la malattia stessa – spiega il direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore – La povertà delle famiglie e i tassi di insicurezza alimentare sono aumentati. I servizi nutrizionali essenziali e le catene di approvvigionamento sono stati interrotti. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti alle stelle. Di conseguenza, la qualità della dieta dei bambini è diminuita e i tassi di malnutrizione aumenteranno».
Ma l’aumento stimato della malnutrizione acuta tra i bambini è solo la punta dell’iceberg, avvertono le agenzie delle Nazioni Unite. Covid-19 aumenterà anche altre forme di malnutrizione nei bambini e nelle donne, tra cui arresto della crescita, carenze di micronutrienti, sovrappeso e obesità come risultato di diete più povere e dell’interruzione dei servizi nutrizionali. I rapporti dell’Unicef dei primi mesi della pandemia indicano una riduzione complessiva del 30% della copertura dei servizi nutrizionali essenziali, spesso salvavita. E quando l’aumento previsto nella malnutrizione acuta in ogni paese è combinato con una riduzione media annua del 25% dei servizi nutrizionali, secondo l’analisi, ci potrebbero essere 128.605 decessi aggiuntivi di bambini sotto i cinque anni nel corso dell’anno.
«Non possiamo permettere che i bambini siano le vittime ignorate della pandemia da Covid-19 – aggiunge Fore – Dobbiamo pensare contemporaneamente sia nel breve che nel lungo periodo, in modo da non limitarci ad affrontare le sfide poste dalla pandemia e i suoi impatti secondari sui bambini, ma anche delineare un futuro più luminoso per i bambini e i giovani».
Le agenzie umanitarie hanno bisogno immediatamente di 2,4 miliardi di dollari per proteggere la nutrizione materna e infantile nei paesi più vulnerabili da qui alla fine dell’anno: i responsabili delle quattro agenzie delle Nazioni Unite fanno dunque appello ai governi, al pubblico, ai donatori e al settore privato affinché proteggano il diritto alla nutrizione dei bambini.