Il 4 febbraio si apre a Londra la conferenza internazionale Supporting Syria and the Region

Siria, dopo 5 anni di guerra la metà della popolazione è sfollata o rifugiata (VIDEO)

Oxfam: «Nonostante le ondate di sostegno popolare in seguito ai naufragi, i leader dei paesi più ricchi hanno fatto poco»

[2 Febbraio 2016]

Dopo 5 anni di guerra, la Siria è ancora in fiamme e senza gli aiuti internazionali necessari alla popolazione civile massacrata nel conflitto. Un conflitto che sta sempre più sfilacciando al tenuta stessa dell’Europa, messa a dura prova dalle ondate di migranti in fuga che si susseguono senza tregua. Il 4 febbraio, a Londra, durante la conferenza internazionale Supporting Syria and the Region i paesi ricchi che si incontreranno nella capitale britannica «devono assumere impegni concreti per alleviare la condizione di milioni di siriani intrappolati in un conflitto senza fine – dichiarano da Oxfam – Solo alcune potenze mondiali sono state in prima linea per rispondere ai bisogni di assistenza umanitaria dei siriani, mentre la maggior parte dei paesi ricchi è ancora lontana da questi obiettivi: nel 2015 soltanto la metà delle risorse necessarie per assistere le persone in Siria e nei paesi vicini è stata finanziata».

È quanto emerge dal rapporto Fair Share, appena pubblicato da Oxfam: «Paesi come la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia continuano a donare generosamente – rispettivamente 679,2, 232,4, 77 e 702,4 milioni di dollari – mentre paesi più ricchi come Qatar, Arabia Saudita e Stati Uniti hanno contribuito solo parzialmente; Australia, Francia e Russia, sempre più coinvolti nel conflitto, non stanno contribuendo finanziariamente quanto dovrebbero. Anche l’Italia è lontana da quanto sarebbe richiesto: si è impegnata nel 2015 a finanziare 100 milioni di dollari, una cifra modesta rispetto a quanto il nostro paese può fare, anche considerando il ruolo che vuole avere nel Medio Oriente. Seppure ci siano stati sforzi negli ultimi tempi per aumentare la quota destinata a cooperazione e aiuto umanitario, l’Italia dovrebbe fare molto di più per garantire il supporto finanziario necessario alle organizzazioni umanitarie che cercano di far fronte all’emergenza in Siria».

Un’emergenza che si allarga sempre più. Ad oggi metà della popolazione siriana (22 milioni prima del conflitto) è rifugiata o sfollata, e più di 13 milioni di persone hanno bisogno oggi di assistenza umanitaria immediata, pari al numero degli abitanti di Toscana e Lombardia messi insieme.

«Oxfam chiede con forza che la conferenza di Londra sia davvero un momento di cambiamento – conclude il responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone – Nonostante le ondate di sostegno popolare che i siriani hanno ricevuto nel corso del 2015 in seguito ai numerosi naufragi avvenuti sulle coste europee, i leader dei paesi più ricchi hanno fatto poco fino ad ora. Chiediamo che i governi europei si impegnino a garantire ai siriani viaggi sicuri verso il nostro continente e per vie legali, senza che siano ingiustamente esposti ad ulteriori pericoli e abusi».

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