I treni terminalizzati nel porto di Livorno sono cresciuti del 56,2%, nel primo semestre 2022
Guerrieri: «La Darsena Europa e la cura del ferro sono i tasselli di una strategia che consentirà al sistema di proporre alle imprese e agli operatori un quadro chiaro e fattivo sulle potenzialità che siamo in grado di esprimere»
[5 Agosto 2022]
Secondo i primi dati sull’attività di manovra ferroviaria nel porto di Livorno elaborati dall’Autorità di sistema portuale (Adsp), il primo semestre 2022 si è chiuso con un aumento del 56,2% del numero complessivo dei treni terminalizzati, per un totale di 1368 treni e 21.975 carri (+39,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente). Nel comprensorio sono 1682 i treni arrivati e partiti (+48,3%) e 26.340 i carri inoltrati (+31,4%).
Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere oltre il 25% la percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno più del 30% dei container.
In questo contesto, l’Interporto Amerigo Vespucci è parte integrante del progetto, già ora in via di sviluppo: non è un caso che il polo di Guasticce abbia chiuso il primo semestre con un aumento del 21,1% dei treni terminalizzati, mentre da maggio è praticamente raddoppiato il numero dei treni rispetto al semestre del 2021.
Lo scavalco ferroviario tra porto e interporto, finanziato e in via di realizzazione, e il progetto di raccordo, da poco finanziato (anche se non completamente) nell’ambito del contratto di programma Rfi, sono alcuni dei tasselli di una visione di sistema che intende fare dell’intermodalità uno dei suoi punti di forza.
«In questi anni abbiamo lavorato incessantemente per arrivare ad una quadra sul progetto di raccordo – spiega il presidente dell’Autorità, Luciano Guerrieri – Si è trattato di un percorso lungo e laborioso che ha coinvolto non solo l’Adsp ma anche le associazioni di categoria, gli operatori e le altre istituzioni, a cominciare dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione Toscana. Se siamo arrivati ad ottenere nei giorni scorsi l’ufficializzazione del finanziamento del raccordo lo dobbiamo proprio al lavoro di squadra che questo Sistema ha saputo mettere in campo: il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per garantire alla Darsena Europa le infrastrutture logistiche necessarie e per consentire al sistema porto/interporto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa, al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all’alta velocità delle merci».
Nel frattempo, sempre più imprese ferroviarie si stiano insediando nel porto di Livorno, implementando i propri servizi ferroviari. «È un segnale importante per il nostro porto che conferma quanto di buono fatto in questi anni. La Darsena Europa e la cura del ferro sono i tasselli di una strategia che consentirà al sistema di proporre alle imprese e agli operatori un quadro chiaro e fattivo sulle potenzialità che siamo in grado di esprimere», conclude Guerrieri.