Diffida di Legambiente: «E’ illegittimo ed è un regalo alle ecomafie»
Il sindaco di Licata vuole vendere 150 case abusive sulla spiaggia
[19 Novembre 2013]
Domani il Consiglio del Comune siciliano di Licata (Ag) ha all’ordine del giorno l’approvazione di un provvedimento varato dalla giunta del sindaco Angelo Balsamo (liste civiche di centro-destra), che riguarda la vendita di 47 immobili abusivi. Ma è solo la prima tranche della vendita di più di 150 case costruite sulla spiaggia, acquisite al patrimonio comunale e sopravvissute agli abbattimenti avviati nel 2002, quando, anche grazie all’impegno dell’allora prefetto di Agrigento, Ciro Lo Mastro, vennero demolite 4 case. Ma poi le ruspe improvvisamente si fermarono davanti alla villetta di un consigliere comunale del Ccd e a quella del capo di Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, latitante arrestato a Marsiglia nel giugno del 2010. Il prefetto Lo Mastro venne trasferito e non mancarono scontri tra le forze dell’ordine e gli abusivi, che fino a oggi hanno potuto continuare ad abitare gratuitamente quelle case grazie alla “generosità” dell’amministrazione comunale. Anche l’estate 2013 a Licata è stata segnata da sequestri di immobili abusivi da parte delle forze dell’ordine.
Dopo aver appreso con sconcerto la notizia dalla stampa Legambiente ha fatto le opportune verifiche ed oggi ha presentato formale diffida al Sindaco e al Consiglio comunale di Licata invitandoli a «Non procedere con la dichiarazione di pubblica utilità degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio pubblico al fine di metterli in vendita» e gli ambientalisti informano che «La diffida è stata inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica perché accerti l’eventuale sussistenza di reati».
Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente, non usa mezze parole: «L’idea del sindaco di Licata di vendere le case abusive per rimpinguare le casse comunali è pura follia, oltre che un gradito regalo alle ecomafie. Un’interpretazione della legge quantomeno illegittima, visto che il Comune può ovviare alla demolizione degli immobili solo in casi circoscritti e per uso pubblico, trasformandoli per esempio in scuole, uffici o residenze sanitarie. Per ogni immobile deve essere prevista una specifica destinazione, non si possono trattare un tanto al chilo».
Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, conclude: «Riteniamo la proposta del sindaco di Licata anche molto inquietante sotto il profilo politico. Non solo così non si combatte l’abusivismo, ma lo si alimenta realizzando di fatto una sanatoria edilizia. Siamo di fronte a una interpretazione della legge quantomeno fantasiosa, che lascia intravedere inquietanti retroscena: perché prevedere il diritto di prelazione per i vecchi proprietari, se non in virtù di una qualche promessa elettorale? Ci auguriamo che il Consiglio comunale di Licata riconduca il sindaco a più miti consigli e che la magistratura accerti le responsabilità degli amministratori in questa vicenda. Legambiente, con la campagna nazionale Abbatti l’Abuso, terrà alta l’attenzione su Licata e denuncerà ogni ulteriore tentativo di sanare le case illegali spingendo per la loro demolizione».