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La Commissione Via-Vas scade a maggio, ma deve valutare il ponte sullo Stretto di Messina

Il ministero dell’Ambiente verso l’esclusione di ogni prolungamento dei tempi, partecipazione pubblica inibita: al via le procedure di esproprio
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Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, è orientato a cassare ogni possibile termine di rinnovo per la Commissione Via-Vas, ovvero l’organo indipendente che – in seno al dicastero –, esamina tutti i progetti per la realizzazione delle principali infrastrutture nel Paese, verificandone l’impatto in termini ambientali.

La Commissione sembra dunque destinata a terminare la propria attività nel mese di maggio, ma i lavori al suo interno non possono fermarsi. Tra questi, per importanza e complessità, spiccano quelli relativi al progetto del ponte sullo Stretto di Messina.

Ancora non sono scaduti i pur strettissimi termini per la presentazione dell’osservazione da parte dei cittadini e delle associazioni interessate (c’è tempo fino al 13 aprile), che si aggiungeranno dunque agli oltre 9mila documenti che i commissari sono chiamati a valutare.

Da valutare quando, e con quale precisione, visto che il tempo a disposizione della Commissione è inferiore ai due mesi? In queste condizioni il rischio che la valutazione si riduca a un bluff è assai elevato, ma il progetto del ponte sullo Stretto di Messina tira dritto: la società lo gestisce ha appena pubblicato un avviso propedeutico agli espropri, che riguardano circa 450 persone nelle province di Messina e Reggio Calabria, chiamate a far posto ai cantieri.

Redazione Greenreport

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