L’università di Pisa porta l’innovazione tra le vigne (del Veneto)
Lo stronzio per riconoscere le "vere" zone di produzione
[4 Settembre 2014]
In Toscana impazza un dibattito su paesaggio e vigne, vecchie e nuove, che a volte rimanda a toni “antichi” e ancor più vecchie reminiscenze cementizie, che ci hanno regalato migliaia di annessi agricoli diventati abitazioni e resort; forse sarebbe meglio guardare al futuro, e anche le polemiche potrebbero essere superate dall’innovazione. Come quella messa in campo da un team guidato dall’università di Pisa.
Attualmente la tracciabilità dei prodotti alimentari, dalle zone di produzione lungo la filiera di distribuzione e fino al consumatore, è una priorità della sicurezza alimentare ed è strettamente legata alla crescente domanda di qualità.
Food Chemistry ha appena pubblicato studio coordinato dal professore Riccardo Petrini del Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa che per la prima volta ha sperimentato un innovativo metodo di tracciabilità per i mosti ottenuti da vitigni di Glera di 10 aziende vitivinicole nell’area di produzione del Prosecco DOC del Veneto. I risultati della ricerca riguardano tre vendemmie consecutive, dal 2011 al 2013. Il Il team di esperti che hanno lavorato alla ricerca comprendeva anche Luigi Sansone del Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano per la parte di selezione delle vendemmie e per il contesto agronomico, Francesca Slejko dell’università di Trieste per le metodologie analitiche, e Antonella Buccianti dell’università di Firenze per la trattazione statistica dei dati. Il progetto per la tutela e la valorizzazione del Prosecco nell’area DOC Veneto coordinato dall’Ateneo pisano è stato finanziato da Veneto Agricoltura in collaborazione con un consorzio di 10 aziende produttrici della zona del Prosecco Doc del Veneto.
Petrini spiega: «Il nostro gruppo di ricerca è stato il primo ad applicare sul campo la sistematica isotopica dello stronzio (Sr) al riconoscimento delle zone di produzione del Prosecco. L’elemento chimico Sr è affine al calcio nel sistema acqua-suolo-pianta, e l’analisi della distribuzione dei suoi isotopi, attraverso la misura delle loro abbondanze nei suoli, uva e prodotti della vinificazione, si è dimostrato un tracciante efficace ed innovativo per la definizione della zona di origine dei prodotti vitivinicoli in particolare ed agroalimentari in generale. Nell’ambito della commercializzazione di prodotti enologici, la domanda di mercato per il Prosecco è in progressivo e costante aumento a livello internazionale, con un consumo superiore a un miliardo di bottiglie vendute negli ultimi dieci anni dunque la sua tracciabilità ha particolare rilevanza poiché la certificazione della zona geografica di provenienza è tra i principali parametri che ne determinano il valore».