Nell’Amazzonia ecuadoriana scoperte città costruite 2500 anni fa
La mappatura laser rivela quartieri, fattorie e strade più vecchi di 1000 anni rispetto alle scoperte precedenti
[12 Gennaio 2024]
Lo studio “Two thousand years of garden urbanism in the Upper Amazon”, pubblicato su Science da un team internazionale di ricercatori, demolisce definitivamente la convinzione che l’antica foresta amazzonica fosse un luogo inospitale, scarsamente popolato da bande di cacciatori-raccoglitori.
Se i resti di enormi terrapieni , piramidi e strade scoperti negli ultimi 20 anni tra la Bolivia e il Brasile hanno dimostrato che in Amazzonia prosperavano società grandi e complesse molto prima dell’arrivo dei colonizzatori europei. il nuovo studio dimostra che un’altra società umana, la più anticaconosciuta, ha lasciato tracce nella regione: una fitta rete di città interconnesse, ora nascosta sotto la foresta nella valle Upano dell’Ecuador, è stata rivelata dalla tecnologia di mappatura laser lidar che permette ai ricercatori di vedere attraverso la copertura forestale e di ricostruire gli antichi siti sottostanti, rivoluzionando la comprensione dell’Amazzonia precolombiana.
Gli insediamenti, descritti nello studio hanno almeno 2500 anni, oltre 1000 anni in più di qualsiasi altra società amazzonica complessa conosciuta e Lizzie Wade, un’archeologa esperta di America Latina, scrive su Science che «Il ritrovamento di una rete urbana così antica nella Valle dell’Upano evidenzia la diversità a lungo non riconosciuta delle antiche culture amazzoniche, che gli archeologi stanno appena iniziando a ricostruire».
Stéphen Rostain, archeologo del Centre national de la recherche scientifique (CNRS) ha iniziato a scavare nella valle dell’Upano quasi 30 anni fa e il suo team si si è concentrato sui due grandi insediamenti, di Sangay e Kilamope, scoprendo tumuli organizzati attorno a piazze centrali, ceramiche decorate con vernice e linee incise e grandi brocche contenenti i resti della tradizionale chicha di birra di mais. Le date al radiocarbonio hanno mostrato che i siti Upano furono occupati dal 500 a.C. circa al 300 d.C. e al 600 d.C. Rostain ha detto a Science: «Sapevo che avevamo molti tumuli, molte strutture, ma non avevo una panoramica completa della regione».
La situazione è cambiata quando nel 2015 l’Instituto Nacional de Patrimonio Cultural dell’Ecuador (INPC ha finanziato un’indagine lidar nella valle e aerei appositamente equipaggiati hanno setacciato v con i laser la foresta e hanno misurato il loro percorso di ritorno, rivelando caratteristiche topografiche altrimenti invisibili sotto gli alberi.
I dati lidar hanno permesso a Rostain e al suo team di vedere le connessioni tra gli insediamenti e di scoprirne altri- «Ogni giorno era Natale, con un nuovo regalo», racconta Rostain. Su una superficie di 300 Km2 quadrati nella Valle Upano sono stati identificati 5 grandi insediamenti e 10 più piccoli, ciascuno ricco di strutture residenziali e cerimoniali.
I ricercatori spiegano che «Le città sono intervallate da campi agricoli rettangolari e circondate da terrazze collinari dove le persone piantavano colture, tra cui mais, manioca e patate dolci rinvenute negli scavi passati. Strade larghe e diritte collegavano le città tra loro e le strade correvano tra le case e i quartieri all’interno di ogni insediamento».
Uno degli autori dello studio, Fernando Mejía, Pontificia Universidad Católica del Ecuador, ricorda che «Stiamo parlando di urbanistica».
I ricercatori non sanno ancora quante persone vivessero nella valle dell’Upano, ma gli insediamenti erano grandi: Meja evidenzia che «L’area centrale di Kilamope, ad esempio, copre un’area paragonabile per dimensioni all’altopiano di Giza costellato di piramidi in Egitto o al viale principale di Teotihuacan in Messico. l’entità della modificazione del territorio di Upano rivaleggia con quella delle “città giardino” dei Maya classici. E quanto scoperto finora è solo la punta dell’iceberg di quanto si potrebbe trovare nell’Amazzonia ecuadoriana».
Per Rostain, «La rete di strade che collega i siti Upano fa pensare che esistessero tutti contemporaneamente. Sono un millennio più antichi di altre complesse società amazzoniche, tra cui Llanos de Mojos , un antico sistema urbano scoperto di recente in Bolivia. Le città della Valle Upano erano più dense e interconnesse rispetto ai siti di Llanos de Mojos, Diciamo “Amazzonia”, ma dovremmo dire “Amazzonie’”, per comprendere l’antica diversità culturale della regione».
C’è ancora molto da capire e scoprire: i dettagli di ciascuna cultura stanno ancora emergendo. Sia nella Valle Upano che Llanos de Mojos erano comunità agricole che costruivano strade, canali e grandi edifici civili o cerimoniali.
Jaimes Betancourt, che studia Llanos de Mojos e non è nel team che ha pubblicato l’ultima ricerca su Science, ha commentato: «Stiamo appena iniziando a capire come funzionavano queste città, compreso quante persone ci vivevano, con chi commerciavano e come erano governate».
Thomas Garrison, archeologo e geografo dell’Università del Texas – Austin, specializzato in lidar e che non è stato coinvolto nello studio sulla valle di Upano, conclude: «E’ troppo presto per confrontare le città Upano con società come i Maya classici e Teotihuacan, che erano molto più complesse e più estese. Eppure, è sorprendente che possiamo ancora fare questo tipo di scoperte sul nostro pianeta e trovare nuove culture complesse nel XXI secolo».