Ponte sullo Stretto di Messina, per l’Ue è solo una vaga idea
I Verdi D’amato e Corrao: un’opera che non è nemmeno inserita nella rete Ten-T
[26 Aprile 2024]
Mentre il ministro Salvini e la Lega (ex Nord) stanno cercando di far credere in un sì dell’Unione europea al Ponte sullo Stretto, rispondendo a una lettera con richiesta di chiarimenti inviata dagli eurodeputati dei Verdi europei, Rosa D’Amato e Ignazio Corrao, Pat Cox, coordinatore del corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete TEN-T, scrive che la Commissione europea «E’ a conoscenza del fatto che le autorità italiane stanno preparando gli studi preparatori necessari per portare avanti il progetto», ma «Non è a conoscenza di una decisione definitiva o di un allineamento concreto per il ponte. È anche per questo motivo che le mappe del regolamento TEN-T rivisto raffigurano il progetto come un progetto di ‘studi/idee’” e non come una vera e propria infrastruttura».
La D’Amato sottolinea che «Il Ponte sullo Stretto, per essere finanziato con fondi Ue, dovrebbe rientrare nel corridoio Scandinavo-Mediterraneo Ma come abbiamo denunciato da tempo, e come ci ha confermato la Commissione europea, a oggi quella del Ponte è solo “un’idea”, uno “studio”. Non c’è nessuna opera infrastrutturale a cui l’Ue ha dato il suo benestare. Semmai, come chiarito da Cox nella sua lettera, Bruxelles può solo cofinanziare con un contributo pari al 50% gli studi che hanno lo scopo di preparare la fase di costruzione di progetti. Nel caso del Ponte, Cox ha tenuto a precisare che l’eventuale contributo, sempre se erogato, coprirebbe solo lo studio sull’infrastruttura ferroviaria, e non quello sull’intera opera. Insomma, parliamo di qualche milione di euro, briciole per un’opera che, secondo i calcoli strampalati del governo italiano, dovrebbe costare almeno 13-14 miliardi di euro».
Nella sua lettera Cox conferma tutte le perplessità sollevate dalle associazioni ambientaliste italiane e che la Commissione è a conoscenza solo del fatto che l’Italia sta conducendo degli studi preparatori e ribadisce che «Senza conoscere i risultati degli studi preparatori, non è possibile fare ipotesi su un potenziale contributo dell’Ue alle attività di costruzione del previsto ponte sullo Stretto di Messina».
La D’Amato conclude: «La verità è che il Ponte sullo Stretto non ha ricevuto nessun via libera da Bruxelles, ed è altra la probabilità che non lo riceverà mai. Come ribadito da diversi esperti, i criteri che deve soddisfare l’opera, compresi quelli ambientali, sono in contrasto con i sogni di gloria del ministro Salvini e delle imprese interessate alla sua costruzione. Questo ennesimo tentativo non farà altro che aumentare le spese inutili che si sono accumulate nei lustri a carico dei contribuenti italiani. Per un ponte che non vedrà mai la luce».